Al Festival della Famiglia a Trento, durante il seminario “Welfare e trasformazione digitale” si è parlato di longevità, lavoro agile e telelavoro, ricambio generazionale. Sul tavolo dei relatori Andrea Iapichino e David Licursi, il primo responsabile People Caring di Tim, azienda italiana di telecomunicazioni, l’altro direttore della Divisione “Demand, Innovation & Project” di Insiel, società ICT in house della Regione Friuli Venezia Giulia. Con loro Mauro Tomè, psico-socioanalista, consulente di sviluppo organizzativo e autore, fra gli altri, dei libri “Manager sociale” e “People Management”, ed Emma Cologna, consulente per il Family Audit. Due aziende italiane, due modi diversi di affrontare il welfare, da un lato Tim con i suoi 43.000 dipendenti, dall’altra una società più piccola e “in house”. “Abbiamo avviato una prima sperimentazione sul lavoro agile in cinque città italiane quando ancora la legge italiana non c’era – ha spiegato Iapichino di Tim – e, solo per darvi un’idea dell’alta richiesta di flessibilità, nonostante le resistenze interne vi posso dire che in un paio di mesi abbiamo raggiunto i 6.000 partecipanti, quindi da marzo 2016 a giugno dello stesso anno abbiamo raggiunto i 9000, su un bacino di 15.000. Più di una persona su due ha aderito al programma, al punto che gli stessi vertici ci hanno chiesto di proseguire perché ci si è accorti che benessere delle persone era aumentato notevolmente”. “Abbiamo sviluppato un sistema di lavoro agile che è operativo da un paio di anni, certo siamo una realtà più piccola – ha commentato Licursi – ma il nostro obiettivo era avere a disposizione strumenti per far crescere nei dipendenti il senso di appartenenza, ma anche per migliorare la loro vita e la produttività aziendale”. Obiettivi raggiunti, pur con qualche distinguo: “Ci siamo accorti che il telelavoro porta con sé alcune criticità, alle quali prestare attenzione. Ad esempio il lavoro agile tende a confondere lo spazio della vita privata con lo spazio del lavoro, ci siamo trovati persone sempre connesse e questo sicuramente può generare scompensi”. Il Festival della Famiglia prosegue fino 2/12, fra gli appuntamenti, del 29 alle 16.30 al MUSE – Museo delle Scienze di Trento la firma del protocollo con l’Unicef, con l’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni, quindi alle 17.30 a Cavalese la presentazione della ricerca sui Distretti famiglia con l’assessore alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi. Giovedì 30 novembre alle 15 a Palazzo Geremia il Network nazionale dei Comuni Family Friendly con l’assessore alla coesione territoriale ed enti locali Carlo Daldoss, infine venerdì primo dicembre alle 18 al Simposio di Trento la presentazione di tre percorsi realizzati dalla Provincia e rivolti ai giovani.