Alla luce delle risorse insufficienti messe a disposizione dal Mipaf, la filiera avicola guidata da Coldiretti Veneto, ha incontrato nuovamente l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan per convergere su soluzioni d’emergenza. Coldiretti – ha ricordato il direttore regionale Pietro Piccioni – ha redatto un piano d’azione affinchè la problematica sia affrontata con adeguati sostegni e la dovuta strategia in quanto l’aviaria si ripresenta ogni anno nella sua drammaticità mettendo a repentaglio il settore che puntualmente non riesce a ristabilire l’equilibrio tra produttività e reddito. Il comparto va incoraggiato – ha detto Claudio Valente, presidente di Coldiretti Verona parlando a nome degli allevatori scaligeri provati da una situazione ormai cronica – i 20 milioni promessi dal Governo non bastano anche se rappresentano un primo passo per fronteggiare le conseguenze di una crisi profonda. Sono state adottate misure radicali che hanno colpito in maniera pesante le aziende – ha ribadito Piccioni – le nostre proposte vanno dalla prevenzione alla gestione delle zone di protezione fino al ristoro delle perdite economiche. Stiamo lavorando su più fronti, in primis per ottenere una proroga delle rate in scadenza di prestiti e mutui contratti delle imprese avicole. Sulla questione Coldiretti ha coinvolto anche l’Ismea, l’istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, un ente del ministero delle politiche agricole: sembra ci siano le condizioni per alleviare l’impegno finanziario nei confronti degli allevamenti colpite dall’epidemia, sia dal punto di vista degli interessi passivi che dai mutui in corso per i quali è stato chiesto di posticipare le scadenze. Prendendo atto delle richieste formalizzate dall’associazione, la Regione ha confermato quanto messo in campo, rassicurando i rappresentanti degli imprenditori sui contributi previsti. Per l’assessore regionale sono necessarie risposte efficaci e immediate soprattutto per gli indennizzi relativi al mancato accasamento dei danni indiretti, oltre che per lo smaltimento degli animali ammalati. “Non è da sottovalutare – è stato spiegato– che tra gli effetti collaterali ci sono i cali dei consumi di carne e uova. E’ consigliabile che la grande distribuzione usi la nostra materia prima, che è controllata, riconoscendo la giusta remunerazione a chi la alleva”.

 

 

Lascia un commento