Fornire un’esperienza completa nell’ambito delle scienze agrarie, degli animali, degli alimenti e dell’ambiente, formando laureati capaci di perseguire la crescita dell’agro-alimentare in maniera sostenibile e inclusiva. È la linea primaria seguita dal dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine, diretto dal prof. Paolo Ceccon. Al dipartimento fanno capo 120 professori e ricercatori, oltre a 150 collaboratori non strutturati e uno staff di più di 60 tecnici e amministrativi. Oltre che all’area delle Scienze agrarie e veterinarie, sono presenti nel dipartimento docenti che fanno capo anche alle aree delle Scienze chimiche, delle Scienze della terra e delle Scienze biologiche. Il dipartimento si contraddistingue per una grande ricchezza sia disciplinare, derivata dall’unione dei due ex dipartimenti di Scienze agrarie e ambientali e di Scienze degli alimenti, sia dell’offerta didattica, che raggruppa corsi di studio delle ex facoltà di Agraria e Medicina veterinaria. Quella proposta dal Di4A è una didattica fortemente orientata agli studenti. «Le attività offerte – ha spiegato Ceccon – consentendo una forte interazione con casi di studio pratici attraverso attività laboratoriali ed esperienze sul campo, sono in grado di stimolare le capacità critiche, l’interesse e la passione dei giovani iscritti. Prova ultima la recente brevettazione dell’uovo vegano, invenzione di quattro studentesse del corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari, interamente sviluppata all’interno di un corso curricolare”. Per la cronaca va ricordato che per aspetto e caratteristiche organoletti che l’uovo vegano è simile a un uovo di gallina, ma è interamente prodotto con ingredienti di origine vegetale. L’“uovo vegano” (foto), brevetto numero 100 targato Università di Udine, si presenta come un prodotto pronto al consumo, adatto a quanti seguono una dieta vegana, ma anche a persone che soffrono di ipercolesterolemia o celiachia, essendo privo di colesterolo e glutine. Le quattro studentesse del corso di laurea magistrale in Scienze e tecnologie alimentari dell’ateneo friulano sono: Francesca Zuccolo, Greta Titton, Arianna Roi e Aurora Gobessi, ed è frutto di un anno e mezzo circa di sperimentazione nei laboratori. Il brevetto ha cominciato il percorso di commercializzazione. Tonando all’offerta formativa del dipartimento essa è orientata a coprire in maniera esauriente gli ambiti delle Scienze agrarie, delle Scienze degli alimenti, delle Scienze dell’allevamento e della salute animale, delle Scienze ambientali e delle Biotecnologie. Ci sono a disposizione cinque corsi di laurea triennale e sei corsi di laurea magistrale, “tutti – ha sottolineato Ceccon – con un forte ruolo di servizio per il territorio nell’ambito della produzione primaria, dell’agro-alimentare e della gestione/pianificazione ambientale, rivolto sia al comparto privato che pubblico”. Tre sono i corsi di studio interateneo, gestiti in collaborazione con le Università di Padova, Verona e Bolzano (LM in Viticoltura, enologia e mercati vitivinicoli), Trieste (LM in Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio) e ancora Bolzano e Parma (LM in Scienze e Tecnologie Alimentari, dall’AA 2018/19). Forte è il carattere di internazionalizzazione della formazione: quest’ultimo corso di studi è gestito in collaborazione con le Università di Monaco di Baviera e Cork (Irlanda), mentre l’ambito della Viticoltura ed enologia offre agli studenti il rilascio del doppio titolo triennale con le Università di Geisenheim (Germania), Cuyo (Argentina) e Bento Gonçalves (Brasile). Quattro i corsi di dottorato di ricerca ai quali il Di4A collabora; di due di questi (Scienze e biotecnologie agrarie e Alimenti e salute umana) il Dipartimento è sede amministrativa. Il Di4A coordina, inoltre, la Scuola di specializzazione in Allevamento, igiene, patologia delle specie acquatiche e controllo dei prodotti derivati, che ha lo scopo di preparare medici veterinari capaci di gestire allevamenti di specie acquatiche sotto gli aspetti tecnologico, nutrizionale-alimentare, nonché del riconoscimento-diagnosi-prevenzione e cura delle malattie. L’attività di ricerca del dipartimento è fondata su tre parole chiave: qualità, unicità e innovazione. «Abbiamo come obiettivo – ha aggiunto il direttore Ceccon – il raggiungimento di elevati standard qualitativi nel campo della ricerca, attraverso la promozione di attività esplorative e innovative, la promozione e il sostegno della competitività della ricerca sul piano nazionale e internazionale e l’incremento del numero dei ricercatori coinvolti su progetti competitivi”. Il dipartimento offre inoltre una forte connessione tra attività di ricerca e offerta formativa. “Questo legame – ha concluso Ceccon – raggiunge la sua massima espressione nel III livello della formazione, rappresentato dai corsi di dottorato di ricerca, finalizzati all’inserimento nel mondo delle imprese ai più alti livelli tecnici e dirigenziali ovvero nel mondo della ricerca sperimentale». Anche nel campo della ricerca numerose sono collaborazioni con enti e università italiane e straniere. Tra le attività collaterali del Di4A anche la Winter e Summer School “Tecniche e metodi per il monitoraggio della fauna selvatica omeoterma e per favorire la coesistenza con le attività umane”, sviluppata con l’intento di fornire conoscenze teoriche e pratiche.

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