Doppia visita nelle province di Venezia e Treviso – o meglio a Porto Marghera e a Mogliano – del premier Paolo Gentiloni. Ha visitato la bioraffineria Eni di Porto Marghera, primo caso al mondo di riconversione di una raffineria tradizionale in impianto per la produzione di biocarburanti innovativi, ottenuta grazie alla tecnologia proprietaria Ecofining, concepita da Eni. Tecnologia che Eni sta implementando anche nell’impianto di Gela. E’ stato accompagnato dalla Presidente di Eni, Emma Marcegaglia, e all’Ad, Claudio Descalzi (foto), tra i presenti il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. “Abbiamo fatto troppo spesso nel corso della vicenda italiana – ha detto il premier – l’errore di preoccuparci delle scelte strategiche quando era troppo tardi o quando magari l’economia aveva delle difficoltà, delle sofferenze che non consentivano di fare scelte strategiche”. Gentiloni ha sottolineato il fatto che “questa raffineria verde si faccia a Venezia e a Gela è interessante, è un messaggio di come a questa fase di crescita l’Italia debba accingersi insieme. Il Financial Times ha scritto che la ripresa italiana non è jobless – ha sostenuto Gentiloni – e che ha prodotto posti di lavoro: lo sviluppo che abbiamo davanti non distrugge, ma crea posti di lavoro. Grazie all’innovazione tecnologica transitare da un lavoro della vecchia fase dell’industria ad uno nella nuova fase è possibile. Che si faccia qui a Porto Marghera è significativo, perché è simbolo e luogo importante della città metropolitana di Venezia”. E’ stato sottolineato che Eni è una eccellenza italiana nel mondo, e Gentiloni è stato molto preciso: “è un concentrato di simboli quello che abbiamo visto. Siamo in uno degli insediamenti industriali con dimensioni e storia più importanti in assoluto. Siamo in una raffineria che a lungo è stata vista come un impianto additato per le problematiche ambientali; ora è una raffineria verde, l’esempio più avanzato a livello mondiale. Quando si parla di economia a carbone zero credo che si indichi un traguardo, non una realtà raggiungibile domani, ma dobbiamo essere consapevoli che verso questi traguardi bisogna andare. Ho avuto il privilegio di fare il ministro degli Esteri e vi assicuro che Eni è vista come una grande eccellenza italiana. L’Italia deve riconfermare i propri impegni sul rispetto dell’ambiente, sulle rinnovabili – conclude – Siamo passati in pochi anni dal 6 al 20%, abbiamo raggiunto l’obiettivo del 2020 con 3 anni di anticipo. Le scelte strategiche per il futuro si fanno esattamente nel momento in cui le economie danno segnali di ripresa. Il fatto che questa green refinery si faccia a Venezia e a Gela è interessante: è il simbolo di un’Italia che va avanti insieme”. Poi, a Mogliano Veneto (Treviso), come detto, il primo ministro è stato nella cittadella delle Generali, accolto dal presidente Gabriele Galateri di Genola, al Ceo Philippe Donnet, unitatemnte a 600 dipendenti; ha visitato il nuovo Innovation Park accompagnato dai vertici del gruppo assicurativo. “Il futuro – ha detto il premier dal palco – non è privo di rischi, per vostra fortuna, perché se fosse privo di rischi sarebbe complicato il lavoro degli assicuratori, però noi non dobbiamo collegare il futuro con il concetto di paura. Non avere paura significa innanzitutto collegare la sfida dell’economia e delle imprese dei servizi del futuro, con il tema del lavoro. Dobbiamo trovare il modo di coniugare un’economia che si rinnova e utilizza appieno le potenzialità dell’innovazione tecnologica”. Gentiloni è stato accompagnato successivamente nelle casette tematiche nelle quali Generali elabora i progetti più innovativi e i manager del gruppo hanno illustrato al premier la propria visione del futuro. Il Ceo Donnet ha così sintetizzato: “questo Innovation Park, voluto da tutti i dipendenti di Mogliano e guidato da Marco Sesana, mi sembra una bellissima rappresentazione di cosa stanno diventando le Generali; una rappresentazione della capacità di innovazione delle Generali e anche, secondo me, una bella rappresentazione dell’eccellenza di Generali in Italia”.

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