In Italia l’immigrato che ha un’occupazione lavorativa contribuisce anche all’economia: l’ultimo rapporto della Fondazione Moressa conferma che i lavoratori immigrati fanno crescere il Pil e pagano 640.000 pensioni. Gli immigrati rappresentano un contributo indispensabile e irrinunciabile per un paese in continuo invecchiamento come l’Italia, tanto da un punto di vista demografico quanto economico. Da un lato, infatti, il saldo migratorio con l’estero contrasta (quantomeno in parte) la crisi di natalità – portando insomma preziosa nuova linfa vitale a un paese sempre più vecchio – e, dall’altro, il lavoro degli stranieri costituisce una importante voce del bilancio nazionale. Gli immigrati,secondo il report dalla Fondazione Moressa, sono infatti gran lavoratori, e contribuiscono in maniera significativa all’economia del nostro paese. La Fondazione Moressa ha da poco pubblicato il rapporto 2016 sull’impatto fiscale dell’immigrazione. Ecco alcuni numeri per dare le dimensioni del fenomeno: in Italia risiedono più di 5 milioni di stranieri, di cui oltre 2,3 occupati (si parla rispettivamente dell’8,3% della popolazione e del 10,5% dell’occupazione totale); i 2,3 milioni di stranieri che lavorano in Italia producono 127 miliardi di ricchezza – un valore di poco inferiore al fatturato della Fiat, primo gruppo industriale italiano – e versano quasi 11 miliardi di euro in contributi previdenziali.