Due mostre sulle civiltà precolombiane (mondo dei Maya, degli Inca e degli Aztechi) promosse a Venezia nel 2018 dalla Fondazione Giancarlo Ligabue: è quanto annunciato all’Istituto di scienze lettere ed arti. A palazzo Loredan – dal 12 gennaio al 30 giugno, oltre 150 opere sono l’asse portante della mostra “Il mondo che non c’era. L’arte precolombiana nella Collezione Ligabue”; è stata già esposta a Firenze, Rovereto e Napoli. Poi, c’è il progetto “Idoli, gli sguardi del potere”, una sorta di viaggio attraverso il tempo e lo spazio, dal tardo Neolitico all’antica età del Bronzo. Dal primo settembre, fino al 6 gennaio 2019, invece, la realizzazione della rassegna dedicata agli idoli, curata da Annie Caubet. Il programma prevede pure un simposio internazionale, presieduto da Donald Johanson, scopritore di Lucy, su come gli uomini hanno conquistato la Terra. La Fondazione Ligabue ha reso noto che continua a sostenere il progetto “Dialoghi” con personaggi della cultura di grosso spessore, con Vito Mancuso (filosofo), Philuppe Daverio (critico d’arte), PierGiorgio Odifreddi (matematico). In programma, sempre nel 2018, anche i laboratori didattici, riservati alle scuole, sugli spunti tematici dedicati ai “debiti” sul fronte delle tradizioni e colture tra il Vecchio Continente e le Americhe. E’ noto che vennero importate in Europa colture importanti come il cacao, il pomodoro, la patata, il mais, la zucca e le zucchine e, sul versante sportivo, prese subito animazione e sviluppo il gioco con il pallone di gomma. (Nella foto: l’imprenditore e paleontologo veneziano Giancarlo Ligabue, morto anni fa, che è stato il fondatore del Centro studi, con il figlio Inti, ora alla guida della stessa Fondazione e della società, specializzata nelle forniture navali).