Prestazione di servizi e concorrenza; temi rilevanti per lo sviluppo della portualità su cui, da tempo, l’Europa cerca di fornire risposte conformi per tutti gli Stati membri dell’Unione. Proprio per questo, il 15 febbraio scorso, Parlamento europeo e Consiglio hanno elaborato il Regolamento (UE) 2017/352 che istituisce un quadro normativo per la fornitura di servizi portuali e norme comuni in materia di trasparenza finanziaria dei porti. Il nuovo Regolamento, pur applicandosi a numerose categorie di servizi portuali (quali il rifornimento di carburante, la movimentazione merci, l’ormeggio, i servizi passeggeri, la raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico il pilotaggio e i servizi di rimorchio) prevede tuttavia meccanismi di deroga all’attuazione dello stesso al fine di non stravolgere le attuali dinamiche di prestazione dei servizi portuali all’interno degli scali degli Stati Membri. L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, rappresentata dal Presidente Pino Musolino, è stata chiamata a confrontarsi sugli effetti di tale Regolamento alla conferenza “The European Ports Regulation: Impact on the sector” tenutasi il 22 settembre, a Barcellona. Durante i lavori della Tavola Rotonda “The regulation seen from other legal systems”, il Presidente Musolino ha spiegato come, in realtà, l’ordinamento italiano, a seguito dell’entrata in vigore del Decreto legislativo 169/2016, ha già anticipato alcuni aspetti introdotti dal Regolamento europeo come la consultazione degli utenti del Porto e delle altri parte interessate tramite ll’istituzione dell’Organismo di Parternariato. Quanto alle necessità”, ha sottolineato poi il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, “di migliorare la concorrenza tra porti – principale finalità del Regolamento europeo – è utile ricordare che la recente riforma del sistema portuale italiano ha di fatto attenuato l’autonomia di ciascuno scalo nazionale anche alla luce della logica di sistema”.