“Bionet 2017-2022” è la denominazione del Programma riguardante la Rete regionale per la biodiversità di interesse agrario e alimentare del Veneto. Le priorità del Programma sono la conservazione delle risorse genetiche locali di interesse agrario e alimentare a rischio di estinzione o di erosione genetica, oltre alla loro registrazione negli appositi registri. La firma per la costituzione dell’ATS tra i partners, l’Associazione Temporanea di Scopo, che dà il via al progetto, è avvenuta presso la Provincia di Vicenza. Gli 11 partner del programma sono Veneto Agricoltura (l’Agenzia Veneta per l’innovazione nel settore primario, coordinatore dell’attività), la Provincia di Vicenza, il Crea di Conegliano, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, l’Isiss “Della Lucia” di Feltre (BL), l’Iis “Duca degli Abruzzi” Padova, l’Isiss“Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto (TV), e gli Iis “Stefani-Bentegodi” di Isola della Scala (VR), “Alberto Parolini” di Bassano del Grappa (VI), “8 Marzo” di Mirano (VE) e “Viola Marchesini” di Rovigo (RO). Il Programma si articola in 14 gruppi di lavoro che comprendono animali e vegetali ed è finanziato (2,355 mln/€ per i cinque anni) dal PSR (Programma di Sviluppo Rurale) della Regione Veneto 2014/2020 attraverso le Misure 16.5.1 “Progetti collettivi a carattere ambientale funzionali alle priorità dello sviluppo rurale” e 10.2.1 “Interventi di conservazione e uso sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura”. Per la categoria animali sono compresi i bovini, gli ovini e gli avicoli (anatre, faraone, oche, polli e tacchini). Per i vegetali l’attività comprende i fruttiferi, le orticole, il viticolo e i cereali. A presidiare i 14 gruppi di lavoro sono coinvolti oltre 70 esperti/tecnici con la gestione diretta di 7 centri di conservazione per gli animali (4 per avicoli, 2 per ovini e 1 per bovini) e 14 campi catalogo per i vegetali: 2 per il viticolo, 6 per i fruttiferi e 6 per i cereali. Tra le principali attività del Programma c’è la caratterizzazione delle diverse accessioni, cioè varietà, di mele e pere locali conservate nelle collezioni della Rete regionale per la biodiversità di interesse agrario e alimentare del Veneto. Un lavoro, questo, che comprende anche la caratterizzazione morfologica e genetica delle varietà locali venete e l’iscrizione delle varietà da conservazione nel registro nazionale delle varietà di specie agrarie e ortive. L’attività, oltre ai fruttiferi, riguarda anche i cereali e le orticole. Ulteriore obiettivo di “Bionet 2017-2022” è il trasferimento ai privati dell’attività di conservazione, favorendo l’avvio di filiere produttive che avranno appunto come base le risorse genetiche locali di interesse agrario e alimentare venete. In questo quadro, è perciò previsto un monitoraggio del territorio per l’individuazione di nuove risorse genetiche autoctone legate alla tradizione e agli usi regionali. Questa importante attività verrà sostenuta da un importante sforzo di ricerca tanto storica che iconografica, allo scopo di stabilire l’autenticità delle diverse risorse genetiche e la loro presenza in un determinato comprensorio individuando le connessioni reciproche con la realtà agricola veneta del tempo.