Dopo New York, Londra, Parigi e Kyoto, per la prima volta in Italia, la prestigiosa mostra dedicata alle gemme e ai gioielli indiani, dal XVI al XX secolo, appartenenti alla Collezione Al Thani. Oltre 270 oggetti esposti nella Sala dello Scrutinio a Palazzo Ducale di Venezia raccontano cinquecento anni di storia dell’arte orafa legata al subcontinente indiano. Gemme splendenti, pietre preziose, antichi e leggendari gioielli, accanto a creazioni contemporanee, a testimonianza di intrecci di culture, prestiti e influenze reciproche tra la società e la cultura orientali e quelle occidentali. Promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, nella cornice suggestiva di Palazzo Ducale, la mostra Tesori dei Moghul e dei Maharaja, curata da Amin Jaffer, conservatore capo della collezione Al Thani e da Gian Carlo Calza, studioso di arte dell’Estremo Oriente, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, offre l’opportunità al pubblico di ammirare i pezzi provenienti dalla preziosa collezione creata dallo sceicco Hamad bin Abdullah Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar. Gemme splendenti, pietre preziose, antichi e leggendari gioielli, accanto a creazioni contemporanee ci conducono in un viaggio attraverso cinque secoli di pura bellezza e indiscussa maestria artigiana, specchio della gloriosa tradizione indiana: dai discendenti di Gengis Khan e Tamerlano ai grandi Maharaja che, nel XX secolo, commissionarono alle celebri maison europee gioielli d’inarrivabile bellezza e straordinaria modernità. In India, i gioielli rappresentano qualcosa di più di un semplice ornamento. Ogni gemma ha un suo significato particolare nell’ordine cosmico o le viene attribuito un carattere propiziatorio. Nella cultura popolare, alcuni tipi di gioielli riflettono il rango, la casta, la terra d’origine, lo stato civile o la ricchezza di chi li indossa. Metalli e gemme preziose venivano utilizzati anche nell’arredamento degli ambienti di corte, nella confezione degli abiti cerimoniali, delle armi e del mobilio. La prima esposizione pubblica dei gioelli della The Al Thani Collection è stata organizzata al Metropolinan Museum of Art di New York nel 2014. Da allora altre mostre della collezione sono state allestite a Londra, Parigi e Kyoto. La mostra a Palazzo Ducale di Venezia inizia dallo stile di corte dei Moghul (1526-1858), dinastia timuride fondata in seguito alla conquista di gran parte dell’India settentrionale per mano di Babur, che in breve tempo si diffuse in tutta l’India. Durante l’età dell’oro, i regni del quarto e del quinto imperatore Moghul, l’oreficeria indiana diede vita ad alcuni capolavori in grado di fondere l’arte e la cultura di Oriente e Occidente. Con il declino del regno, seguito da un periodo d’instabilità politica e dal colonialismo britannico di metà del Settecento, la committenza dell’alta gioielleria passò ai governanti degli Stati sorti sulle ceneri dell’impero Moghul, maharaja, nawab o nizam. Ricchi e dai gusti sempre più occidentalizzati, furono loro a commissionare lavori a rinomate maison europee, prima fra tutte Cartier. È così che instillarono nuova vita nella gioielleria: antiche gemme montate in composizioni moderne e la creazione di un nuovo stile, frutto dell’incontro tra le tradizioni indiane e la cultura orafa dell’Occidente dando avvio ad una produzione che non ha eguali nel mondo. La mostra presenta un particolare allestimento scenografico volto a far risaltare maggiormente i tesori esposti. Si inizia con una panoramica dei tesori dei Moghul che apre il percorso: il visitatore potrà ammirare un incredibile assortimento di gemme dinastiche tra le quali spiccano due diamanti noti in tutto il mondo provenienti dalle leggendarie miniere di Golconda, l’Idol’s Eye (Occhio dell’idolo), il più grande diamante blu tagliato del mondo, e Arcot II, uno dei due diamanti donati da Muhammad ‘Ali Wallajah, nawab di Arcot alla regina Charlotte, moglie del re Giorgio III (1738-1820). La prima sezione della mostra si focalizza quindi sul gusto artistico Moghul e sulle connessioni con la cultura europea, instauratesi dal Rinascimento grazie ad un reciproco scambio di stili e tecniche. Nella seconda sezione, la mostra continua con suggestivi esemplari in giada e cristallo di rocca, materiali molto apprezzati alla corte Moghul, come la Coppa per il vino dell’imperatore Jahangir, recante un’iscrizione in lingua persiana e la titolatura del monarca ed il Pugnale di Shah Jahan (1620-1625), vero e proprio capolavoro dell’arte di corte Moghul. La terza sezione presenta al visitatore una selezione di manufatti provenienti da varie regioni del subcontinente indiano mentre la quarta sezione pone l’attenzione sugli ornamenti e i simboli del potere per mostrare al visitatore, attraverso una selezione di affascinanti manufatti dal XVII al XX secolo, le manifestazioni del potere nell’ambito della corte, sotto l’influenza Moghul e poi della Compagnia delle Indie Orientali e dell’amministrazione britannica. Nella quinta sezione diventa protagonista l’Europa: una ricca selezione di gioielli commissionati dai principi indiani a prestigiose maison occidentali mostra gli eccelsi risultati raggiunti grazie alla contaminazione tra Oriente e Occidente. Tra le migliori testimonianze la piuma di pavone in smalto acquistata dal Maharaja Jagatjit Singh di Kapurthala e creata da Mellerio detto Meller nella Parigi di inizio Novecento e le creazioni di Cartier, come il girocollo di rubini disegnato per una delle mogli del Maharaja Bhupinder di Patiala. Nell’ultima sezione della mostra, Palazzo Ducale rende omaggio all’arte orafa contemporanea presentando alcuni gioielli indiani ed europei ispirati alla tradizione indiana. Cinque secoli di bellezza, tra design e tradizione. Un viaggio che coglie simboli, rituali e credenze della cultura indiana, senza tralasciare le relazioni con l’Occidente e i proficui scambi reciproci. Venezia, da sempre, è stato il luogo dove l’Occidente e l’Oriente si sono incontrati, spesso nel segno di una magnificenza che ancora oggi è parte del fascino di questa città inimitabile. Per questo appare naturale che, accanto alle grandi sale decorate da Tintoretto o Veronese a Palazzo Ducale, sia allestita la mostra sui gioielli provenienti dall’India della Collezione Al Thani, Gli imperatori Moghul, e i loro successori, i maharajah, erano conosciuti proprio per la loro magnificenza. Ricchezza e bellezza estreme. Splendore in ogni senso che nelle sale di Palazzo Ducale si potrà ammirare fino al 3 gennaio 2018. (odm)