Sul passaggio generazionale in azienda, è stato organizzato un premio “di Padre in figlio”, inteso come un cambio di testimone in cui entrano in gioco molti aspetti tecnici ma anche molto di quello che attiene alla sfera più strettamente personale. Il Premio (la cerimonia il  25 novembre) è rivolto a imprenditori di aziende, almeno alla seconda generazione, con sede legale in Italia e con un fatturato superiore a 10 milioni di euro. Esso invita a competere le figlie e i figli che sono stati capaci di diventare a loro volta imprenditori, così recita una nota. I candidati verranno giudicati da una giuria indipendente dal Comitato Organizzatore, costituita da esponenti del panorama economico-finanziario, accademico e istituzionale. Secondo il Cerif è di 3 anni e mezzo la durata media di un passaggio generazionale, momento che vede il coinvolgimento di una media di 3,5 membri familiari e di 1,5 consulenti o  altri attori chiave. Il calcolo è emerso da uno studio condotto dal Centro di ricerca sulle imprese di famiglia dell’Università Cattolica di Milano, su un campione di Pmi con fatturato compreso tra i 15 e i 150 milioni di euro che hanno affrontato e gestito il passaggio generazionale. L’analisi è stata condotta tra il 2016 e il 2017 . Lo studio è stato pubblicato in occasione del lancio della settima edizione del premio “Di padre in figlio” promosso da Cerif, con il contributo di Credit Suisse, LCA Studio Legale, Mazars Italia e Mandarin Capital Partners e la collaborazione della Camera di Commercio di Milano e di Monza e Sole 24 Ore. L’adesione all’iniziativa è libera e gratuita: le schede di adesione sono disponibili e scaricabili presso il sito www.premiodipadreinfiglio.it. La scorsa edizione è stata vinta da Pastificio Rana come vincitore assoluto per il miglior passaggio generazionale e per la categoria “Made in Italy”, sono state inoltre assegnate menzioni speciali in differenti altre categorie: “Giovane Imprenditore” a Nuceria Group (Guido Iannone, General Manager); “Storia e Tradizione” a Marchesi Antinori (Albiera Antinori, Vice Presidente); “Piccole Imprese”a PressUp (Maria Stella Adario, AD); “Innovazione” a SAES Group (Massimo della Porta, Presidente); “Apertura del Capitale”a Sol (Aldo Fumagalli Romario, Presidente e AD); “Donne al Comando”a Fratelli Fantini, (Daniela Fantini, Presidente e AD); “Fratelli al Comando” ad Alfa Gomma (Guido ed Enrico Gennasio, Presidente e CEO); “Performance Finanziaria”a IBL Banca (Mario Giordano, Amministratore Delegato) e“Internazionalizzazione” a EPTA (Marco Nocivelli, AD). “ La continuità della successione appare come uno dei problemi più delicati e cruciali dell’azienda familiare anche se viene talvolta considerata un argomento tabù – ha dichiarato il Prof. Claudio Devecchi, amministratore unico e direttore scientifico di Cerif – Tale reticenza può avere varie cause e dipendere da non pochi fattori, adesempio la volontà del fondatore di rinviare la soluzione del problema data la sua oggettiva difficoltà, oppure la presenza di una composizione numerosa dei membri della famiglia allargata, ecc.. Il passaggio di testimone vaseguito nei minimi dettagli e mai forzare i figli a fare gli imprenditori; se hanno altri int eressi è meglio farli restare azionisti e tenerli lontano dalla gestione dell’azienda. Vi sono molti casi eccellenti di imprenditori che consentono all’azienda di essere governata dai figli e quindi di “camminare” anche senza la loro guida; ma c’è anche un a miriade di piccoli e medi imprenditori di family business che difficilmente organizzano per tempo il turnover e quando lo fanno faticano ad abbandonare il comando, scegliendo il più delle volte una convivenza sterile, che inibisce le iniziative delle nuove generazioni. Il family business è un sistema complesso e non una situazione di caos emotivo”. “Siamo entusiasti di sostenere il Premio Di Padre in Figlio,” – ha affermato Stefano Vecchi, A.D. del Private Banking di Credit Suisse in Italia – “un tema estremamente sentito dagli imprenditori italiani ed europei. L’Europa si distingue dalle altre regioni perché oltre il 50% della ricchezza va oltre la terza generazione, a differenza dell’Asia dove è poco sopra il 10%. Il tema del passaggio generazionale è una responsabilità fondamentale nella vita dell’imprenditore e dell’impresa; grazie a capacità e conoscenze specifiche Credit Suisse  è da tempo partner di fiducia degli imprenditori in questa delicata e fondamentale fase.”

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