Al workshop “La Polis al centro della politica”, al meeting di Rimini, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro; i lavori sono stati introdotti da Giorgio Giovannetti, giornalista parlamentare assieme ai sindaci di Firenze, Dario Nardella, di Pesaro, Matteo Ricci, di Bergamo, Giorgio Gori, di Rimini, Andrea Gnassi, di Cittareale, Francesco Nelli, di Prato, Matteo Biffoni. L’iniziativa si è svolta all’interno del Meeting 2017 “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”, che si sta svolgendo in questi giorni alla Fiera di Rimini, con l’intento di lavorare assieme sulla sfida demografica: l’obiettivo di incrementare l’attuale livello da 1,34 a 2 figli per donna, così da garantire il ricambio generazionale e quindi il futuro dell’Italia. La tavola rotonda si è avviata con dati ISTAT secondo i quali il saldo naturale italiano (nascite meno decessi) registra nel 2016 un valore negativo (meno 134mila) che rappresenta il secondo maggior calo di sempre dopo quello del 2015. Ormai un quarto della popolazione italiana è rappresentato da ultra 65enni, con un’aspettativa di vita tra le più elevate del mondo e con i conseguenti problemi di sostenibilità del sistema pensionistico. Il workshop è stato l’occasione per mettere a fuoco le politiche di welfare tese a favorire la ripresa della natalità e le esperienze in corso nelle varie realtà locali, affrontando anche i problemi dell’integrazione dei nuovi cittadini provenienti da paesi extra europei, mettendo in primo piano il tema della sicurezza, unica tutela e difesa nei confronti dei più deboli. Partendo dalla convinzione che le città sono i luoghi dove i problemi vengono per primi al pettine, ma anche i luoghi dove si possono trovare le soluzioni, il sindaco Brugnaro ha ringraziato il Meeting per l’invito e Dario Nardella per aver voluto questa discussione, dichiarandosi d’accordo con i colleghi Ricci e Gori sul tema della fiducia per le nuove generazioni. “È sbagliata l’idea che sta passando di un Paese senza futuro. Occorre ribellarsi – ha esordito Brugnaro – L’anno scorso ho ‘litigato’ con il ministro Orlando sull’ineluttabilità dell’immigrazione – ha ricordato. Il problema dell’integrazione va affrontato per non sviluppare e far nascere razzismi e oltranzismi, ma bisogna tornare a presidiare i nostri confini, con un blocco navale umanitario. Quando sono diventato sindaco, ha continuato Brugnaro – c’era la scelta di imporre i libri gender ai bambini di tre anni, senza il consenso dei genitori. Hanno voluto creare una polemica con Elton John, ma non c’entrava nulla. Sono temi di cui non si può non discutere. Il problema che gli italiani non fanno più figli non è solo economico. E’ vero, c’è il tema della sostenibilità della famiglia. Avere una famiglia rappresenta una responsabilità, ma anche una gioia immensa, tuttavia non deve diventare un puro calcolo economico di convenienza. Come Amministrazione abbiamo sostenuto il social housing, superando la visione dell’edilizia residenziale pubblica. Ora serve un accordo intergenerazionale tra i giovani e i più anziani, per evitare che i primi si sentano traditi. Sperimentiamo buone pratiche nelle nostre comunità locali, ma serve un sostegno anche a livello centrale. Ad esempio, a Venezia siamo in attesa da due anni della convocazione del Comitatone per poter distribuire le risorse della Legge Speciale per la tutela della nostra città”. “Nel nostro Paese ci stiamo mangiando l’eredità per colpa del debito pubblico, ha osservato Brugnaro. Per questo sono convinto che le risorse vadano trovate nell’efficientamento del pubblico impiego e della macchina amministrativa. Lo dico da sindaco che fa questo lavoro gratis e che alla fine di questa avventura farà ritorno a casa, dal momento che non ho alcuna velleità di continuare a fare politica. A Venezia si era toccato il limite, all’arrivo della mia Amministrazione abbiamo trovato un debito consolidato di 800 milioni di euro. I primi sei mesi siamo riusciti a ridurlo a 770 milioni di euro. Credo che dobbiamo fare la politica del buon padre di famiglia, nei fatti e non solo a parole, rendendo efficiente la macchina ed avendo i soldi prima di spenderli”. Infine, Brugnaro ha detto
“l’anno scorso abbiamo ricordato i 500 anni del Ghetto degli Ebrei. Venezia è un incrocio di civiltà. E la comunità ebraica rappresenta un esempio di integrazione positiva. Nei secoli ha difeso e ha costruito la città, diventandone una componente fondamentale. Il grande valore dell’Occidente è la libertà. Ma non difenderemo nessuna eredità se non sappiamo di averla”.

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