Cividale del Friuli ha festeggiato (per tre giornate) la 18/ma edizione del Palio di San Donato aprendo le porte della città a tutti i visitatori che desiderano vivere tre giorni di festa in un contesto spettacolare. L’intera città ducale sarà coinvolta dall’allestimento di ambientazioni trecentesche che ospiteranno vari appuntamenti pronti a soddisfare, anche letteralmente, i gusti e i palati di tutti. Il Palio di San Donato è la rievocazione storica “che ogni anno registra una crescita costante di consensi ed affluenza di pubblico (oltre 70.000 presenze l’anno scorso) – dichiara la vice sindaco Daniela Bernardi – proveniente da tutto il Friuli Venezia Giulia, dalle regioni contermini, da Austria, Germania, Slovenia e Croazia”. “E’ un evento che coinvolge oltre mille volontari al lavoro tutto l’anno; cinque borghi, più di 500 figuranti”. Questi sono i numeri del Palio di San Donato, la festa del Patrono di Cividale del Friuli che trasforma ormai da oltre 17 anni la splendida città friulana, oggi Patrimonio dell’Umanità Unesco, nel suggestivo palcoscenico di un’epoca.
I festeggiamenti della kermesse avranno inizio venerdì 18 agosto, quando le taverne apriranno i battenti per accogliere viandanti, pellegrini e visitatori del terzo millennio che potranno assistere ai numerosi spettacoli e animazioni a tema, in ogni angolo, piazza, via e androni della città. Alle 21.00 un corteo, partito da Borgo di Ponte, vincitore della competizione 2016, accompagnerà il Palio di San Donato al Duomo di Santa Maria Assunta dove verrà accolto dal parroco di Cividale e vicario foraneo, che benedirà il drappo dedicato al Santo Patrono, e dal Sindaco che darà l’inizio ufficiale del torneo del 2017. Nei tre giorni della manifestazione Cividale (lòtimo giorno il 20 agosto) rievoca il torneo che, a celebrazione del Santo Patrono, veniva bandito in città il 21 agosto di ogni anno. Oggi vi gareggiano esclusivamente i cividalesi, protagonisti della corsa pedestre e delle gare di tiro con l’arco e con la balestra. Si sfideranno i campioni di Borgo Duomo, Borgo San Pietro, Borgo San Domenico, Borgo Brossana e Borgo di Ponte, ma l’intero pubblico è coinvolto, complice la magica e suggestiva atmosfera che deriva dalla scrupolosa ricostruzione delle ambientazioni sceniche, animate da spettacoli di tamburi, giocolieri, sputafuoco, menestrelli, giullari e musici. Davvero numerose le compagnie e i gruppi di artisti che si alterneranno sul palcoscenico della città: “un programma ricco di colore e di musica – commenta la vice sindaco – impegnerà gli artisti e i figuranti in oltre 200 appuntamenti tra cortei, spettacoli, animazioni, concerti, dimostrazioni e combattimenti che culmineranno con il tradizionale spettacolo pirotecnico della domenica sera”. Tra gare, mostre, conferenze, laboratori, spettacoli e animazioni, la festa, dal momento della sua solenne apertura del venerdì, animerà Cividale quasi ininterrottamente fino a domenica sera quando sarà decretato il borgo vincitore 2017, che riceverà il drappo solenne – conservato nei tre giorni del torneo presso il Duomo – affinché scortato da tamburi e armigeri, accompagnato da nobili e popolani, sfilando in trionfo per le vie della città, venga condotto alla chiesa del borgo dove verrà conservato fino al prossimo anno. Non si hanno notizie precise della data di inizio del Palio, ma è opinione diffusa che abbia posto radici almeno nel XIV secolo. Consisteva in gare a cavallo (“palit da chiaval”) e a piedi (“palit da pit”), tiro con l’arco e balestra e con le armi da fuoco in un confronto tra arcieri, balestrieri e archibugieri, in rappresentanza di borghi cittadini e di altre città o castelli e in una cornice di fastosi intrattenimenti, con grande affluenza di nobili e popolani. I premi per i vincitori consistevano in preziosi tessuti e, anche per il valore di questi, il palio era un trofeo molto ambito. Affinché fossero adeguati all’importanza ed al prestigio della città, non si badava a spese. L’ultimo classificato riceveva la proverbiale porcellina, oppure uno sparviero o un gallo. Il 20 agosto 1368 la magnifica Città di Cividale, decretava che il Palio di San Donato si ripetesse “in perpetuo” confermando così l’importanza della manifestazione per il prestigio della Città. Il Palio si ripete fino al 1797 quando, secondo la tradizione, s’interrompe per l’occupazione napoleonica. Si volle così, nel 2000, ridare vita al Palio e, trattandosi appunto di una rievocazione storica più che secolare, è stato deciso di collocarla nella seconda metà del XIV secolo, quando governò il Patriarca Marquardo von Randeck (1368-1382), uno dei periodi più significativi del Patriarcato e per lo stesso Friuli. (odm)

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