Opa Save: non appare un’operazione semplice delistare la società per il presidente Enrico Marchi (foto) a causa del prezzo proposto, 21 euro. Sul quale gli analisti – come ha scritto MF – sono divisi soprattutto dopo che Atlantia ha acquistato il 29% degli Aeroporti di Bologna la settimana scorsa ad un multiplo di 16 volte l’ebitda contro 12,5 volte dell’opa sullo scalo di Venezia. Il titolo Save intanto resta appena sopra la soglia dei 21 euro, fra 21,02 e 21,09 nella prima ora di contrattazione in borsa, poi andato a risvegliarsi fino a 21,3 euro, +1,43%. Agorà Investimenti, che già detiene il 60,68% del capitale di Save , ha lanciato un’opa totalitaria sul gruppo (riguarda il restante 39,32% delle quote) che controlla gli aeroporti di Venezia e Treviso al prezzo di 21 euro per azione. Valore cui si era già allineato il titolo 24 ore orsono in borsa. L’esborso massimo previsto è di 457 milioni di euro. La questione è nata dal dissidio fra i due soci storici in Finint, Enrico Marchi e Andrea De Vido, che lo scorso aprile hanno separato la loro strada davanti a notai e legali. Per pagare la quota attorno a 120 milioni di euro a De Vido, appesantito da 70 milioni di euro nei confronti di Veneto Banca a causa di una scommessa persa sul titolo Banca Etruria, l’imprenditore Marchi ha dovuto trovare due nuovi soci e il 60% con cui Finint aveva fino ad allora dovernato a Save è confluito in una newco, Milione Spa, che ora ha lanciato l’opa. Sono stati fatti entrare nel capitale di Save i fondi Deutsche Asset Management e Infravia Capital Partners (gruppo francese di investimenti). L’opa è partita da Agorà Investimenti, controllata al 56,91% da Milione (Marchi) e al 43,09% da Star Holding, società in mano per via indiretta a Morgan Stanley Infrastructure. L’11/8 la quota attualmente in possesso di Star Holding sarà rilevata da Milione. Su Opa, Marchi ha sottolineato che “il prezzo è trasparente, lineare, perché questa è un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria. Gli azionisti di maggioranza hanno venduto ad un prezzo e lo stesso prezzo viene offerto agli stessi soci di Save “. Advisor dell’operazione per conto di Marchi sono Banca Imi e Unicredit , oltre allo studio legale Bonelli. Banca d’Italia ha dato il via libera all’opa, in base alla quale non vi sono termini specifici di soglia di adesione. Se alla fine Milione – è detto nella nota sempre di MF – dovesse avere in mano fra il 90% e il 95% delle azioni, sarà obbligato ad acquistare le quote rimanenti al prezzo di 21 euro. Se invece arrivasse a oltre il 95%, scatta la clausola di squeeze out, che prevede il diritto di acquisto sulle azioni residue. Va ricordato che fra i soci rilevanti di Save vi sono ancora quelli storici, la città metropolitana di Venezia che dovrebbe avere il 4,785% del capitale, così come il comune di Treviso (2,21%) e la Fondazione di Venezia (1,53%).