Vigneti sradicati a Portogruaro, strage di ortaggi del Cavallino, colture di mais atterrate nel rodigino, Coldiretti sta procedendo alla rilevazione dei danni causati dalla tromba d’aria che 24 h fa ha colpito il litorale veneto concentrando nelle province di Venezia e Rovigo tutta la forza distruttiva. Interi filari di Merlot, Cabernet, Raboso e Prosecco sono ancora rovesciati a terra nell’area della Doc di Lison Pramaggiore fino alla linea del Piave (foto Coldiretti). Nel cuore produttivo del comune di Jesolo fino a Bibione serre di pomodori, peperoni e melanzane distrutte, annessi rustici scoperchiati e frutteti compromessi. Il bilancio non è ancora definitivo ma Coldiretti parla già di stato di calamità mentre tecnici e agricoltori sono al lavoro anche nel polesine per delimitare le zone ai fini della comunicazione ufficiale agli uffici competenti. Tetti e strutture rovinati, magazzini e punti vendita divelti, il mais già pronto per la mietitura è letteralmente disteso al suolo a Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po’ e parte di Porto Tolle dove i grandi seminativi caratterizzano l’indirizzo colturale di centinaia di aziende agricole che si vedono vanificato il lavoro di un intero anno. Le precipitazioni peraltro – continua la Coldiretti – non hanno peraltro scalfito lo stato di grave siccità dei campi perché l’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e pericolo di frane e smottamenti. Il moltiplicarsi di eventi estremi con l’alternarsi di caldo anomalo, bombe d’acqua, grandinate violente e il divampare di incendi che investono non solo boschi ma anche animali allevati, pascoli, uliveti hanno un impatto devastante sull’ambiente, l’economia e il turismo.