I dati resi noti da “Goletta Verde” (Legambiente) sulle analisi fatte anche alle foci dei fiumi Piave e Brenta i cui risutati sono stati altamente negativi e, quindi, fuori legge, hanno creato grosse reazioni; ad esempio le associazione turistiche e degli albergatori hanno chiesto di visionare le analisi. Per tutti, è intanto interventuta la Regione Veneto. “Nessun problema per il nostro mare e i nostri laghi: possiamo infatti garantire con certezza che in Veneto si può fare il bagno dappertutto in acque pulite, in quanto ciò ci è assicurato dai controlli che ARPAV effettua in collaborazione con la Direzione Marittima di Venezia”. Lo afferma l’assessore all’ambiente della Regione Veneto, aggiungendo che “i controlli durante la stagione balneare prevedono l’analisi di parametri microbiologici indicatori di contaminazione fecale, escherichia coli e enterococchi intestinali, legata soprattutto agli apporti dei reflui urbani. Quando questi parametri sono ‘fuori legge’ vengono informati i Comuni che attivano l’ordinanza di divieto di balneazione. Ad oggi tutti i lidi del Veneto sono aperti alla balneazione”. “È strumentale, invece, parlare di inquinamento alle foci dei fiumi, come fa Legambiente – sottolinea l’assessore –, in quanto si rischia di disinformare fornendo dati relativi a siti dove la balneazione è già di per sé stabilmente interdetta”. L’assessore ricorda che i dati raccolti sono tantissimi: per il 2017 i controlli sono effettuati su ben 174 acque di balneazione (95 sul mare Adriatico, 65 sul lago di Garda, 4 sul lago di Santa Croce, 1 sul lago del Mis, 4 sul lago di Centro Cadore, 2 sul lago di Lago, 2 sul lago di Santa Maria e 1 sullo specchio nautico di Albarella), con cadenza mensile durante tutta la stagione balneare, per un totale di 147 Km di costa controllata e 2.088 analisi, senza contare gli eventuali campioni aggiuntivi effettuati in caso di anomalie, per verificare la persistenza o meno di fenomeni inquinanti e identificarne le eventuali cause. “Alla fine della stagione balneare – aggiunge l’assessore – il giudizio sulle acque, denominato classificazione, viene effettuato basandosi sui dati delle enumerazioni batteriche degli ultimi quattro anni di indagine. I risultati dell’ultima classificazione, che ha analizzato i dati dal 2013 al 2016, fanno emergere, su un totale di 169 acque di balneazione in esame in Veneto, ben 163 di classe ‘eccellente’ e le restanti 6 di classe ‘buona’”. L’esponete della Regione ha assicurato la cittadinanza che “le nostre acque per la balneazione sono sicure e chi vi si immerge non corre alcun rischio di contaminazione. Se peraltro qualcuno avesse delle perplessità o volesse approfondire l’argomento, può trovare tutti i dati in tempo reale nel sito di ARPAV o nell’App gratuita dedicata alla ‘balneazione’”. Info: www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/file-e-allegati/documenti/acque-marino-costiere/rapporti-balneazione
www.arpa.veneto.it/acqua/htm/balneazione.asp

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