“La situazione sul bacino dell’Adige è di nuovo preoccupante per il cuneo salino, fenomeno di infiltrazione di acqua salata lungo i corsi dei fiumi che rende inutilizzabile l’acqua: se le portate non raggiungono un livello di sicurezza le barriere antisale a nulla valgono”. Lo afferma Coldiretti Veneto alla luce delle nuove verifiche della cabina di regia regionale appositamente costituita per l’emergenza siccità. Con l’annuncio dell’arrivo inesorabile di Lucifero le preoccupazioni sono forti in tutte le aree dove non c’è adeguato rifornimento irriguo (Bassa padovana, Polesine, Sud vicentino). “Non è più derogabile il varo di un piano infrastrutturale – sostiene Coldiretti Veneto – nè si può far affidamento ai fondi nazionali oramai insufficienti e tardivi. La Regione Veneto deve intraprendere azioni per individuare le zone critiche, agire sulla politica integrata dei finanziamenti coinvolgendo tutte le risorse economiche possibili, sbloccare quanto già previsto sul Programma di Sviluppo Rurale per il risparmio del bilancio idrico nelle aziende agricole. Nel complesso questa operazione non ha tempi lunghi – puntualizza Coldiretti – perché sostenuta dai Consorzi di Bonifica, partner progettuali per 146 milioni di euro. E’ ora di prendere atto che le variazioni climatiche obbligano anche i politici ai fatti”.

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