Tra i partecipanti ad un convegno a Padova su Protezione civile in Italia e in Europa, anche Christos Stylianides, commissario europeo in questo settore (foto); egli, a margine dei lavori, non ha mancato di argomentare sui migranti in Italia. “desidero assicurarvi che l’Europa non lascerà l’Italia da sola nell’emergenza dei migranti. Non è possibile che vi prendiate carico totale sulla pressione migratoria da soli. Non è giusto. A Strasburgo si è tenuta giorni fa una riunione su questo tema. Abbiamo promesso come commissari una cosa: siamo a fianco dei cittadini e delle autorità italiane nell’affrontare una situazione senza precedenti”. Parlando dell’importanza della prot.civie in Europa, il commissario europeo Stylianides ha citato, tra l’altro, e diverse emergenze e disastri in tutto il mondo ed ha ricordato i terremoti dello scorso anno in Italia che hanno causato quasi 300 vittime. Lo scorso mese gli incendi boschivi in Portogallo hanno causato almeno 64 morti e non ultimo il crollo di una palazzina a Torre Annunziata (Na) dove sono morte 8 persone. Ogni minuto dobbiamo affrontare un disastro naturale o un incidente. Queste perdite tragiche di vite nei nostri Paesi così sviluppati sottolineano che siamo tutti vulnerabili ai rischi di disastri e che pertanto prevenire è meglio che curare. L’unione Europea – ha proseguito – è sempre pronta ad aiutare con il suo Centro di coordinamento per la risposta all’emergenza che funziona 24 ore su 24, pronto a intervenire in qualsiasi momento. Questo è il vero significato dell’Unione e della solidarietà europea. La Protezione civile italiana si distingue perché offre aiuto quando necessario, e l’Italia in questo settore dà l’esempio a tutti”. Stylianides è intervenuto anche sulla polemica sul cambiamento climatico: “l’Europa continuerà ad essere in prima linea contro il cambiamento climatico, indipendentemente da chi non capisce che questa è una minaccia per tutto il pianeta”. Come riferito anche da studiosi e organismi umanitari, tra i quali l’Unicef, è stato previsto che prima del 2050 il mare in Africa salirà di livello tanto che una larga parte di coste sarà invasa per cui numerose popolazioni, per spravvivere, emigreranno puntando sull’Europa.