Buone notizie per i nove ex dipendenti della Cepu – Centro Europeo di Preparazione Universitaria – che si sono rivolti all’Adico(ass.difesa consumatori) dopo il fallimento della Cesd, proprietaria della scuola che ha varie sedi in Italia. Anche i nostri soci, che lavoravano per lo più nella sede di via Torino di Mestre come docenti, hanno ottenuto dal curatore fallimentare l’ammissione allo stato passivo nella categoria privilegiati generali, ante 1 grado, per le retribuzioni dei prestatori d’opera. In termini più semplici, è stato riconosciuto loro il credito accumulato nei confronti della società per quanto concerne gli stipendi – da due a più mensilità – non corrisposti. In generale gli ex dipendenti avanzano cifre che variano dai 2 mila agli oltre 7 mila euro. Ora bisognerà capire a quanto ammonti il patrimonio della Cesd in ogni caso, come spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, “essere ammessi nella categoria dei creditori era l’obiettivo iniziale che è stato raggiunto. Ora vediamo come evolverà la vicenda sperando che i lavoratori possano avere quanto dovuto” L’associazione ha cominciato a seguire il caso-Cepu più di un anno fa quando alcune persone, per lo più docenti, si sono rivolte all’ufficio legale per farsi assistere. Tutto nasce dalle difficoltà economiche riscontrate dalla Cesd, proprietaria della Cepu, che a ottobre 2015 aveva chiesto l’accesso al concordato preventivo, senza poi presentare la documentazione richiesta. Così il 17 febbraio 2016 il Tribunale di Roma ne ha dichiarato il fallimento che ha coinvolto le tante “scuole” presenti in tutta Italia, fra cui quella di Mestre. La richiesta di ammissione al credito doveva essere tassativamente presentata entro il 23 maggio 2016.