Intesa San Paolo, dopo l’acquisizione di Veneto Banca e PopVicenza, intende procedere a gestire un declarato “fallimento ordinato” tagliando personale e filiali per dar aria fresca alla situazione. Si parla, come si è appreso da fonte sindacale, di 600 agenzie in meno. Questo dentro i prossimi 24 mesi. Pare si voglia dare attuazione a questo piano a cominciare da fine luglio. Per il personale, dialogando con i sindacati dei bancari, Intesa San Paolo ha fatto presente che, intanto, si potrà intervenire sugli esodi volontari su 7 anni e sulla mobilità terrioriale e poi poter arrivare – entro il 2019 – a rivedere le posizioni lavorative di almeno 2000 persone. In concreto, i lavoratori ex Veneto Banca e ex Banca Popolare di Vicenza potranno essere spostati nelle sedi centrali a seguito della soppressione delle agenzie. Un elenco degli sportelli da chiudere è ancora secretato. Nei giorni prossimi il “vertice” di Intesa Sanpaolo (nelle persone di Omar Lodesani e Alfio Filosami) ha in programma una fitta serie di incontri con i sindacati e le Rsa delle due ex popolari per trovare – senza traumi ulteriori – possibili linee convergenti. In altre parole sarà un vero tiro alla fune.