E’ stata una invasione digitale da tutto esaurito quella registrata all’Orto Botanico di Padova, organizzata dalla DMO Destination Management Organisation, per liberare la cultura utilizzando i canali social e digital. Un raduno tra bloggers, instagrammers e cultori dei social network che, armati di tablet e smartphone hanno partecipato (nella foto) a una visita guidata all’Orto Botanico con un solo impegno: quello di pubblicare in tempo reale foto, video e post di quanto hanno apprezzato per diffonderlo nella rete. Per il secondo anno consecutivo la città di Padova ha partecipato ad “Invasioni Digitali”, l’iniziativa che si svolge contemporaneamente in tutta Italia allo scopo di liberare la cultura attraverso i social newtork. Quest’anno la scelta è ricaduta sull’Orto Botanico, unico monumento iscritto dal 1997 nella lista del Patrimonio dell’UNESCO, che rappresenta pienamente i temi dell’Expo di Milano, cioè quello di “nutrire il pianeta, energia per la vita”. Fondato nel 1545 dall’Ateneo patavino per lo studio dei “semplici”, ovvero delle piante medicamentose, l’Orto Botanico è da sempre un crocevia di relazioni internazionali, luogo di ricerca, di scambio, di conoscenze e di buone pratiche. La visita ha permesso di scoprire aneddoti molto interessanti, legati alla botanica e all’introduzione in Europa delle prime piante provenienti da varie parti del mondo, specialmente dai paesi dove la Repubblica di Venezia aveva possedimenti o scambi commerciali. Si tratta di una forma di promozione, è detto in una nota della Provincia di Padova, per una destinazione turistica come la città e la provincia di Padova, che sui social network è presente diffondendo le peculiarità attraverso l’hashtag ufficiale #visitpadova.

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