La presidente della Camera, Laura Boldrini, è stata a Venezia per partecipare ai lavori di un summit sulle disuguaglianze sociali (foto). La terza autorità dello Stato ha osservato, intervenendo ai lavori della seconda giornata del Summit European Microfinance Network, che “dagli anni ottanta ad oggi in molti Paesi, tra i quali l’Italia, si è allargata la distanza tra chi possiede o guadagna di più e chi possiede o guadagna di meno. La crisi dell’ultimo decennio non ha fatto che aggravare questa distanza. Sono cresciute le aree di povertà, la classe media si è come prosciugata, l’ascensore sociale è bloccato. Ma attenzione: non c’è stato però un impoverimento generalizzato. Alcuni, pochi, si sono arricchiti sempre di più”. La presidente Boldrini è stata anche in visita alla Biennale Arte dove ha collaborato alla realizzazione di una installazione che rappresenta una sorta di ponte tibetano in juta firmata da David Medal, sulla quale i visitatori possono appendere messaggi, oggetti, e proprie mini-opere d’arte. Su invito del presidente dela Biennale Paolo Baratta, Boldrini, è stata in visita ai padiglioni dell’Arsenale ed ha appeso un proprio biglietto da visita sull’opera di Medal. La presidente Boldrini ha visitato poi i vari padiglioni delle Corderie, e ha concluso il tour al Padiglione Italia. Poi, ha presentato un suo libro sul futuro dell’Europa dal titolo: “La comunità possibile. Una nuova rotta per il futuro dell’Europa”, (Marsilio editore). “C’è bisogno che l’Europa sia percepita come un’istituzione benigna, che protegge i cittadini e dà loro delle chance. Occorre lavorare sull’aspetto sociale dell’Europa, che deve essere più capace di mettere i cittadini al centro della propria azione. Penso – ha aggiunto – che debba fare qualcosa che vada a vantaggio dei più bisognosi: ad esempio, immagino come un sussidio di disoccupazione europeo cambierebbe la percezione dell’Europa e porterebbe a dire che l’Europa dei diritti, affermando i principi che sono alla base del progetto europeo, non lascia indietro nessuno. Credo che ci siano buone speranze per portare avanti questo progetto europeo”. L’incontro è avvenuto nella Sala San Leonardo (Strada Nova). L’autrice, attraverso le pagine di questo libro scritto in occasione dei sessant’anni dei Trattati di Roma, racconta i luoghi simbolo della crisi e traccia la propria idea di percorso verso un coraggioso processo di integrazione politica europea. Nello stesso tempo é l’occasione per delineare le tappe, compiute e ancora da realizzare, per il rilancio del progetto federalista nato a Ventotene. Per spiegare che l’Europa é un un valore aggiunto a cui non si puó e non si deve rinunciare. Per l’on. Davide Zoggia: è stato un momento di riflessione sull’Europa che sta attraversando la sua fase più problematica combattuta fra una disaffezione crescente fra i cittadini e le sue istituzioni e una sfiducia verso le politiche sociali ed economiche che generano reazioni populiste e talvolta intolleranti. L’esperienza della Boldrini tra le diplomazie parlamentari dell’UE, il viaggio nei luoghi dove é nata ma che sono diventati il simbolo della sua crisi, Grecia, Schengen, Regno Unito, dimostrano come attraverso un quotidiano impegno civile ci si può opporre all’antipolitica, a chi vuole disgregare i valori europei, a patto di puntare sulla solidarietà, sull’accoglienza e sulla giustizia sociale. Più Europa per rilanciare crescita e lavoro in una ottica di sostenibili. Valori e ideali fondamentali per rinvigorire quelle istituzioni democratiche che sono necessarie a garantire il futuro delle nuove generazioni e di quella comunità possibile di cui parla nel titolo il libro.