In una Tavola Rotonda, al Crowne Plaza di Padova, è stato sancito con la “Carta di Padova” un cambio di passo degli attori della zootecnia bovina da carne prodotta in Italia. Il primo risultato importante, sottolineato anche da un messaggio del ministro Maurizio Martina, inviato al Consorzio Italia zootecnica che ha coordinato l’iniziativa, “l’aver unito esigenze diverse per definire una serie di impegni comuni”. E’ da anni che manca al “Tavolo agroalimentare” ed al “Tavolo zootecnico” del Ministero delle Politiche agricole una rappresentanza della zootecnia bovina da carne, poiché terminata l’esperienza delle storiche Associazioni Unicab e Unalcab, figlie dell’altro secolo, entrambe liquidate da anni, il mondo zootecnico ha lasciato un vuoto colmato da un paio di Associazioni, non certo rappresentative del mondo della produzione e dalla buona volontà del Consorzio Italia Zootecnica, non sempre invitato ai tavoli che contano. I lavori dela tavola rotonda di Padova hanno consentito, come è detto in una nota del Consorzio, un ulteriore passo avanti nelle relazioni tra Associazioni ed Organizzazioni di produttori ed ha visto il debutto della neonata Assitama, Associazione Italiana Aziende di Macellazione, con a capo Loris Colomberotto, macellatore veneto, forte di una rappresentanza di tutto rispetto, destinata ad allargarsi e porre l’Associazione ai vertici del settore. La Tavola Rotonda, moderata da Fabrizio De Stefani, veterinario della funzione pubblica, ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Commissioni Salute e Agricoltura della Conferenza Stato-Regioni (Michele Brichese, Capo Servizi Veterinari e l’assessore veneto all’agricoltura), del Ministero della Salute (Luigi Ruocco), del Ministero delle Politiche agricole (Angelo Ciardiello), della Regione Lombardia (Antonio Vitali) e di Dario Dongo, fondatore di GIFT (Great Italian Food Trade), esperto in diritto alimentare internazionale. Sotto la lente d’ingrandimento il cosiddetto “Modello 4”, prossimo ad essere obbligatoriamente informatizzato, documento che pochi Paesi in Europa hanno, che serve per accompagnare con informazioni i bovini al macello. Partendo da questo documento, gli organizzatori hanno messo in luce che la compilazione, passando da cartaceo a informatizzata, non avrebbe portato significativi miglioramenti, per il semplice fatto che le informazioni non sarebbero finite in un Data Base utile a monitorare lo stato di salute dei bovini e che in molte zone del nostro Paese l’avere connessioni stabili è ancora un miraggio. Da qui è scaturita la “Carta di Padova” con 3 richieste al Governo italiano. La prima, l’istituzione del “doppio binario” per la compilazione del “Modello 4” (cartaceo ed informatizzato) con l’obiettivo di sostituirlo con una più efficace “cartella clinica del bovino”; la seconda, da organizzare a livello europeo, per mettere in linea le informazioni sanitarie utili a mettere in trasparenza il lavoro degli allevatori, da tempo sotto attacco da parte di vegani, animalisti, vegetariani ed ambientalisti che li accusano di usare gli antibiotici come “aperitivo”. Terzo argomento della “Carta” la richiesta al Governo di emanare un Decreto Legge per la “rintracciabilità dell’origine delle carni bovine nella ristorazione e informazione al consumatore”. info@italiazootecnica.it – 049 8830675 – 335 1225800