“Watson è un centro di eccellenza nella sanità che Ibm vuole fare in Europa, a Milano. È un investimento da 150 milioni di dollari, che funziona già negli Stati Uniti e che pensiamo sia importante avere anche da noi, perché consentirà di dare risposte rapidissime al medico che ha l’onere di fare la diagnosi, eliminando zone d’ombra, riducendo i tempi ed evitando quelle forme di cosiddetta ‘medicina difensiva’ che servono ai dottori per evitare responsabilità e ridurre il rischio, ma che costano molto al servizio sanitario”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, rispondendo in Consiglio regionale a un’interrogazione sul coinvolgimento della Regione Lombardia nell’accordo Ibm e Ministero dello Sviluppo economico per la realizzazione a Milano del Watson European center. Nel memorandum firmato con l’azienda Usa, Palazzo Chigi, lo definisce uno strumento che serve ‘per ammodernare il servizio sanitario nazionale e la pubblica amministrazione, con conseguenti benefici in termini di efficienza e qualità’. “Io credo – ha affermato – che sia un investimento utile e importante, che insieme a Human Tecnopole e Città della Salute, farà di Milano un punto di riferimento in Europa per la sanità del futuro”. Il garante della Privacy non ha detto di no o che non si può fare. Con una lettera inviata al Governo e alla Regione Lombardia, ha specificato che ‘il trattamento dei dati personali, effettuato da soggetti diversi dal titolare del trattamento deve essere posto in essere da soggetti appositamente delineati, responsabili esterni del trattamento, individuati fra soggetti che per esperienza, capacità e affidabilità, forniscano idonee garanzie del pieno rispetto delle vigenti disposizioni in materia di trattamento ivi compreso il profilo relativo alla sicurezza. Ciò premesso, al fine di garantire a questo ufficio di valutare compiutamente il trattamento dei dati personali in oggetto, si chiede di fornire precise indicazioni, questa la spiegazione del vertice lombardo. La Regione Lombardia, ha specificato che sono stati il Governo e Ibm a identificare in Milano il luogo dove intervenire. Noi però abbiamo fatto sapere di essere fortemente interessati a questa prospettiva e valuteremo la proposta del Governo nell’ottica delle interessanti e postive ricadute che potrebbe portare alla collettività lombarda in termini di investimenti e riduzione del rischio e imprecisione nella diagnosi. Siamo consapevoli di quanto precisato dal Garante della Privacy e prima di assumere impegni formali, avremo cura di effettuare, d’intesa con il Governo, una condivisione della procedura con il Garante della Privacy. Fino ad ora il Garante non ha risposto, attendiamo fiduciosi la sua replica, perché questo “è un investimento molto importante per la Lombardia e per l’Italia”.

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