L’arbitro sarà tra breve il ministero dell’ambiente. Non è guerra tra Veneto ed il Trentino ma si tratta di necessità primaria anche se c’è la motivazione della scarsità d’acqua. I mezzi di comunicazione segnalano che in Trentino i bacini di riserva sono ai minimi storici per cui il Veneto sgomitata e sollecita. Ad esempio, si è appreso che sulle alture di Bolzano e zone limitrofe, l’acqua, che scorga naturalmente dalle fonti, sta cominciando a scarseggiare. I bacini di riserva di H2o sono ai minimi storici e si cerca di fare di necessità virtù. Quale la situazione in Veneto? Si parla di cisterne e rubinetti a secco da Venezia a Verona, ma pure a Padova e Treviso. Ecco allora che sono state sorte polemiche e dichiarazioni da ambo le parti. In Trentino, sul fondale del lago di Santa Giustina (9 metri di profondità), aspirano le turbine della centrale elettrica della Dolomiti Edison. Le cronache segnalano che l’ass. all’ambiente trentino ha dato precisazioni come questa: abbiamo aiutato il Veneto finché si è potuto, perché bisogna essere solidali, ma i risultati sono stati pressoché nulli. Pur rilasciando acqua, fino ad arrivare a 80 metri cubi al secondo sotto il ponte di San Lorenzo, il Veneto non ne ha tratto giovamento. Io non so dire dove sia finita quell’acqua. Noi stiamo per scendere sotto i livelli minimi essenziali e quindi siamo bloccati. Va detto che siamo di fronte a crisi cicliche. Servono riunioni di tutte le autorità di bacino, per prendere decisioni condivise anche con il Veneto e le altre regioni confinanti. L’assessore veneto all’ambiente, dopo le difficoltà evidenziate dal suo omologo della provincia autononoma ad essere ancora “solidali” perchè di acqua non ve se sarebbe più, ha precisato con fermezza che chiederà un nuovo tavolo politico perchè le regole siano rispettate e chiama in causa la legge quadro 152 che dà priorità assoluta all’uso idropotabile. L’ass.veneto rispondendo al collega trentino ha fatto presente che i grafici certificati dimostrano che la portata nel fiume Adige a Boara Pisani, dove era stato chiuso l’acquedotto, era salita da 20 a 110 metri cubi al secondo. Ecco dov’era l’acqua!. “In Veneto, quando non c’era neve abbiamo tirato la cinghia, imponendo ai gestori di non usare tutta l’acqua dei bacini per l’energia. Però non risulta che a Trento abbiano fatto altrettanto”.

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