L’imam, Nuhi Krasniqi, religioso referente dell’associazione islamica “La Sunna” di Bassano del Grappa (Vicenza), durante un’intervista televisiva su La7 ha “difeso i dogmi della legge islamica che, per la donna in particolare, ‘prevede la sottomissione a Dio e al profeta’”. “Se all’imam – ha detto l’assessore regionale Elena Donazzan (FI)- non piace l’idea che una donna a Bassano, in Europa, in Occidente possa girare per le strade della sua città senza velo, può fare le valigie e tornarsene da dove è venuto. Non sentiremo di certo la sua mancanza, qui non è persona gradita e anzi mi auguro che venga espulsa dall’Italia”. Il caso, secondo quanto si è appreso, è al vaglio delle autorità competenti. L’esponente regionale ha detto di aver chiesto al prefetto di esaminare la richiesta di espulsione. I fatti: l’iman è stato intervistato da una giornalista di La7, per un servizio andato in onda nell’ultima puntata de “La Gabbia”. Donazzan, in proposito, ha dichiarato: “le parole dell’iman mi indignano non poco perché i concetti di sottomissione e prevaricazione nei confronti della donna, ma non solo, espressi da una certa cultura islamica, non possono essere in alcun modo accettati dalla nostra società”. Sempre secondo Donazzan quanto detto da Krasniqi e dai giovani intervistati (erano vicini alla statua di San Bassiano) “mi fanno provare profonda rabbia, perché dinanzi a tanta arroganza vedo società e istituzioni rassegnate e imbelli, con un governo che stanzia nel Def 4,6 miliardi per farci invadere dagli immigrati di tutto il mondo e poi volta le spalle alle forze dell’ordine che, nonostante siano ridotte all’osso, cercano di garantire un adeguato controllo del territorio anche per scongiurare la minaccia terroristica, pertanto ho fatto richiesta al prefetto di Vicenza di intervenire e mi auguro che le autorità si attivino subito per identificare e perseguire tutti questi predicatori di odio, prima che sia troppo tardi. Da questi individui dobbiamo difenderci, alzando l’asticella della prevenzione. Auspico che Krasniqi venga espulso. Se i giovani invece non possono essere espulsi perché cittadini italiani vengano almeno attenzionati costantemente”, ha concluso Donazzan.