Ez Lab, startup padovana nel settore Agritech, ha vinto un contest internazionale ed sbarcata nella Silicon Valley: si tratta dell’unica italiana fra le 10 realtà ammesse per il 2017 all’acceleratore Thrive AgTech, in seguito a una selezione che nella fase finale ha coinvolto 135 realtà di 29 paesi diversi. “Ora ci giochiamo la partita più importante – ha dichiarato il fondatore Massimo Morbiato – un’occasione che siamo decisi a non lasciarci sfuggire”. La giovane impresa è nata a metà del 2014 come spin-off di diversi progetti di ricerca sviluppati nell’Università di Padova e dal 2015 è “ospitata” dall’incubatore di ateneo Start Cube. Per otto settimane Morbiato e il suo team saranno coinvolti in programma di accelerazione, accompagnato da un investimento di 100.000 dollari da parte del fondo SVG Thrive Fund: 50.000 in finanziamenti diretti e altrettanti in servizi di mentorship, a fronte di un ingresso nel capitale per una quota del 5%. Al termine di questo percorso Ez Lab potrà presentare, come si evidenzia in una news del giornale il Bo dell’ateneo, i suoi prodotti da un palcoscenico d’eccezione: il 28 e 29 giugno il Forbes AgTech Summit riunirà i maggiori gruppi e investitori a livello mondiale nel settore, per fare il punto sulle innovazioni e sugli scenari futuri nell’agricoltura. Punto forte dell’impresa padovana è AgriOpenData: una rivoluzionaria piattaforma software in grado di gestire e rendere immediatamente accessibili tutte le informazioni provenienti dal campo in qualsiasi momento e punto della filiera di produzione agricola: dai trattamenti effettuati su ciascun lotto di terreno fino alle quantità di raccolto. Una novità che facilita l’assolvimento dell’obbligo di legge legato alla compilazione del registro dei trattamenti agricoli e consente al tempo stesso di certificare la sostenibilità ambientale e la qualità dei prodotti agricoli. Una sorta di “cartella clinica” accessibile anche dallo Smartphone, che consente all’agricoltore anche di migliorare l’efficienza, riducendo ad esempio l’uso di fitofarmaci in modo mirato. Il tutto grazie all’applicazione della tecnologia blockchain, già usata nelle transazioni finanziare dei Bitcoin per tracciare in modo sicuro tutte le operazioni. AgriOpenData era stato lanciato sul mercato lo scorso ottobre in occasione di Smau Milano, dove ha conseguito il premio Lamarck, ed è stato selezionato per il Food Accelerator di H-Farm assieme ad altre quattro realtà rispetto alle oltre 260 iniziali. Non solo: il prossimo 8 maggio, assieme al CNR, sarà fra le realtà protagoniste del momento di apertura di “Seeds & Chips Global Food Innovation Summit”, uno degli appuntamenti di riferimento a livello mondiale per quanto riguarda l’innovazione nell’ambito del food. “Siamo molto contenti di questa notizia, anche perché quello dell’agrifood è un settore particolarmente promettente – ha detto il prorettore al trasferimento tecnologico ed ai rapporti con le imprese Fabrizio Dughiero – Il connubio tra agricoltura e tecnologia coinvolge dalla sensoristica ai droni, parte dalle Life Sciences e dalla genomica per arrivare fino ai processi di conservazione, e anche in futuro sarà sempre più importante. E anche Padova fa la sua parte: già oggi il polo di Agripolis è particolarmente attivo sia nei brevetti che nel trasferimento tecnologico”.