Considerato che Bankitalia non si muove, l’Antitrust accusa Bnl, Intesa e Unicredit di aver fatto pagare interessi superiori al dovuto. L’Autorità Garante della Concorrenza ha infatti avviato tre procedimenti istruttori per presunte pratiche commerciali scorrette nei confronti di Banca Nazionale del Lavoro (controllata da Bnp Paribas), Intesa Sanpaolo e UniCredit. Lo segnala, tra gli altri, Adico di Mestre, (ass.difesa consumatori). I procedimenti, si legge in una nota dell’authority, sono volti ad accertare se le tre banche abbiano posto in essere condotte in violazione del Codice del Consumo rispetto alla pratica dell’anatocismo. In particolare, fino all’entrata in vigore della normativa del 2016 che ha ribadito il divieto di anatocismo salvo autorizzazione preventiva del cliente, “le banche avrebbero continuato ad applicare l’anatocismo bancario, nonostante l’espresso divieto contenuto nella legge di stabilità 2014”.
Dopo la riforma del 2016, i tre istituti “avrebbero adottato modalità aggressive per indurre i propri clienti consumatori a dare l’autorizzazione all’addebito”, ha aggiunto sempre Adico. Si I funzionari dell’Autorità hanno eseguito una serie di ispezioni nelle sedi di Bnl, Intesa Sanpaolo e UniCredit, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Che cos’è l’anatocismo bancario? Esso si verifica quando gli interessi, maturati sul conto corrente, vengono addebitati direttamente sul conto e, su di essi maturano ulteriori interessi. Tale procedura che è soggetta a continua evoluzione normativa, è stata anche argomento di numerose pronunce giurisprudenziali, e causa di non pochi contenziosi. Va ricordato che la Corte di Cassazione si è ancora pronunciata in tema di anatocismo bancario, con particolare riferimento alla prescrizione del diritto alla restituzione degli interessi anatocistici pagati dal cliente all’Istituto di credito: ha stabilito che tale decorrenza si verifica dopo 10 anni dalla data di estinzione del saldo di chiusura del conto corrente.