Non ci sono soltanto i barconi dalla Libia per portare via mare nuovi immigrati. E’ noto da tempo alle autorità che il Tarvisiano (Udine) è divenuto facile porta d’ingresso di clandestini, via terra. Risulta che gruppi di immigrati sono portati dall’Ungheria con furgoni o altri mezzi su gomma in “fasce di nessuno”, nei pressi di Tarvisio da dove, in mancanza di personale di frontiera, possono entrare illegalmente nel nostro Paese. Lo ha fatto presente al ministro dell’interno la presidente del Friuli Venezia Giulia la quale ha chiesto il rafforzamento della sorveglianza in quella fascia confinaria. Si è infatti appreso che in occasione dell’Expo, con il conseguente trasferimento a Milano e in Lombardia di forze di polizia dislocate in Friuli Venezia Giulia, si rischia di sguarnire il confine nord-orientale in un momento delicato e complesso a causa dei flussi migratori regolari, irregolari e di rifugiati. Occorre un’immediata e concreta risposta da parte del Governo. A esprimere la sua “forte preoccupazione” per questo problema che coinvolge la sicurezza, e a chiedere un intervento del Governo, è la presidente della Regione che ha scritto una lettera inviata al ministro dell’interno. La preoccupazione dell’Amministrazione regionale, scrive la presidente, è “condivisa dagli Enti locali, dalle Organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e dal procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Udine, il quale ha già effettuato un sopralluogo presso la sede della Polizia di Frontiera di Tarvisio, ridotta di un terzo con la partenza di un primo contingente di 14 agenti con direzione aeroporto di Bergamo”. “Apprendiamo – aggiunge la presidente nella lettera – che il totale degli agenti da trasferire temporaneamente in Lombardia dimezzerà di fatto l’intero comparto della Polizia di Frontiera sul confini italo-austriaci e italo-sloveni. Non solo, sono previsti anche trasferimenti di agenti impiegati localmente dalla Polizia Ferroviaria e dai Carabinieri”. La presidente ha fatto energicamente presente che l’emergenza aumenterà con la buona stagione, e per affrontarla sarà necessario attivare un riequilibrio dei trasferimenti e una rapida definizione dei protocolli di collaborazione tra le polizie di Italia, Austria e Slovenia, con la conseguente costituzione di pattuglie miste a presidio dei confini.