E’ stata individuata dal comune di Vicenza un’area da destinare alla sepoltura di persone di religione islamica all’interno del cimitero maggiore monumentale. E’ un’ampia zona verde adatta ad ospitare oltre 50 inumazioni. L’area necessita, come è stato sspiegato, di un intervento di innalzamento della superficie oltre che della fornitura di un terreno idoneo, che sarà eseguito a spese di AIM Amcps, come previsto dal contratto per la gestione dei servizi funebri e cimiteriali. La manutenzione ordinaria sarà, invece, a carico del Centro islamico di Vicenza Ettawba. “A nome della comunità islamica di Vicenza ringrazio l’amministrazione comunale, monsignor Dal Ferro e gli stessi cittadini per aver accolto la nostra richiesta – ha dichiarato il presidente del Centro islamico di Vicenza Ettawba Abderrahime Rom – . Per noi è una grande vittoria che ci permetterà, oltre che una maggiore integrazione nella comunità, anche di far fronte agli oneri, sia a livello economico che burocratico, derivanti dalla procedura necessaria al rimpatrio delle salme” (foto). “Sono molto soddisfatto del percorso compiuto in questi mesi dall’amministrazione comunale per l’istituzione di un campo riservato alla sepoltura dei nostri concittadini di religione musulmana, proprio all’interno del cimitero maggiore, che, per definizione, è il cimitero della città – ha dichiarato l’assessore alla semplificazione e alla innovazione Filippo Zanetti –. Si tratta di un ulteriore e chiaro esempio di concreta integrazione della comunità islamica all’interno della nostra città. La stessa delibera di modifica del “Regolamento per i servizi funebri e cimiteriali” è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale, segnale, questo, che fa ben sperare per il futuro del nostro paese”. Anche il presidente del Centro ecumenico Eugenio IV, mons.Giuseppe Dal Ferro ha detto: “la conclusione di questo percorso è frutto di un dialogo costante e reciproco che da vent’anni esiste a Vicenza tra i cristiani e il mondo islamico. Il dialogo che si instaura non solo tra le persone ma tra gli stessi luoghi, che si mescolano e accomunano, permette di arrivare a una convivenza pacifica, che già c’è a Vicenza e che ci auguriamo si mantenga anche per il futuro”.

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