In Grecia, prima del regime dei colonnelli, l’armatoria mercantile, ma anche quella della vacanza, è sempre stata ed è buona leva allo sviluppo, e prima ancora fonte di reddito per i proprietari, anche di “carrette”, che le fanno navigare il maggior tempo possibile. E così per le tante navi-traghetto, in particolare da e per Venezia.  Tra gli armatori greci molto ricchi da ricordare Aristotile Onassis.  Non sottovalutando questo periodo di difficoltà economica, per la Grecia il puntare sul traffico marittimo non è venuto meno, anzi è in corso una fase di ampliamento della sua flotta mercantile. Da una aggiornata fonte statistica risulta che gli armatori ellenici controllano una quota del 18,6 per cento della flotta mondiale, pari a circa il 4%  in più dei giapponesi; il gap – lo si è appreso dal  Seatrade-Global – sembra destinato ad aumentare, dato che la capacità della flotta greca ha raggiunto uno storico record.  Risulta che da marzo 2015 gli armatori greci possono contare su 4.057 navi, con portata superiore alle mille tonnellate, il livello massimo rispetto al 2008 – 2009; in crescita pure il numero complessivo di navi battenti bandiera greca e così l’età media dei natanti. La prova del nove arriva dai cantieri presso i quali sono attualmente in ordine 374 navi, di varia stazza; la flotta battente bandiera greca ammonta a 839 navi. Nota a margine, ma che denota uno specchio generale della categoria che è sempre attenta a far profitto e cerca di pagare meno tasse al fisco: i mercantili solcano i mari del Mediterraneo, dell’Atlantico, delle Indie e delle Americhe, anche battendo bandiere di altri paesi come Isole Marshall, Panama, Bahamas e Cipro.

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