Con il titolo “To Be or Not To Play”, la ventiduesima edizione di New Conversations Vicenza Jazz 2017 sarà proposta dal 12 al 21 maggio. Destinato a crescere sino alle dimensioni di un kolossal musicale – nel 2016 il festival sfiorò i 150 spettacoli -, il programma affidato alla cura di Riccardo Brazzale evidenzia il suo sguardo su ampi orizzonti musicali: dal glamour divistico delle voci di Dee Dee Bridgewater e Gino Paoli (in duo con Danilo Rea) alla nuova vocalità “multimediale” di Jacob Collier; dai più apprezzati esponenti di un jazz avanzato ma ancora dentro regole classiche (Uri Caine, Dave Douglas), alle più infervorate incarnazioni moderne della matrice post-boppistica (Chris Potter, il Black Art Jazz Collective); dalla sempre stimolante sorgente del jazz latino (Gonzalo Rubalcaba) a incontri al vertice con il made in Italy (Enrico Rava assieme a Geri Allen, Stefano Benni con Umberto Petrin).
“New Conversations-Vicenza Jazz” è nato nel 1996 su impulso dell’Assessorato alla cultura del Comune di Vicenza e del main sponsor Trivellato Mercedes Benz e si è imposto, sin da subito per la particolarità del progetto, nel panorama europeo dei festival primaverili. Dalla prima edizione, la direzione artistica è firmata da Riccardo Brazzale. Il periodo è infatti, sin dal 1996, quello di maggio e coinvolge, per una decina di giorni, i luoghi storici della Vicenza, Città del Palladio, inserita nella lista mondiale Unesco: in primis il Teatro Olimpico (il più antico teatro coperto al mondo, realizzato nel 1585) ma anche le chiese e i palazzi antichi, oltre a teatri e auditorium e i suggestivi luoghi all’aperto, dalla Piazza dei Signori a Corso Palladio e Campo Marzo, coinvolgendo bar, ristoranti, negozi, cinema, musei, sedi espositive e librerie. La caratterizzazione principale del festival è derivata dall’aver collocato a contatto e all’interno di spazi classici, come quelli palladiani, un tipo di musica dal forte impatto innovativo, come storicamente viene considerato il jazz. Ai concerti principali nei teatri cittadini si aggiungeranno numerose altre situazioni per la musica dal vivo, oltre a proiezioni cinematografiche, presentazioni editoriali, seminari e masterclass, mostre e convegni. Il Teatro Olimpico sarà un luogo privilegiato per i concerti di punta. Il monumento palladiano ospiterà infatti ben cinque degli appuntamenti di prima serata con i big del cartellone, a partire dall’inaugurazione del festival, venerdì 12 maggio, con il pianista Uri Caine e il trombettista Dave Douglas. Il primo sabato del festival, il 13 maggio, sarà come da tradizione dedicato al concerto gratuito in Piazza dei Signori, con un protagonista musicale ancora top secret. Il Ridotto del Teatro Comunale aprirà le sue porte a Vicenza Jazz domenica 14, per il concerto del Black Art Jazz Collective: una all star con in prima linea solisti di spicco come Wayne Escoffery al sax, Jeremy Pelt alla tromba e James Burton III al trombone, mentre la spinta cinetica verrà da Xavier Davis, Vincente Archer e dalla batteria di Johnathan Blake, tutti artisti accomunati anche da un ideale di orgogliosa rinascita culturale africano-americana. Il festival rimarrà al Ridotto del Comunale anche lunedì 15, con il set di Chris Potter, protagonista della serata col suo quartetto. Ritorno all’Olimpico martedì 16. Il pianista cubano Gonzalo Rubalcaba si esibirà in un recital che verrà ripreso per confluire nel suo primo dvd in solo. Al Teatro Comunale, mercoledì 17, si esibirà la diva jazz Dee Dee Bridgewater, con un progetto dedicato a Memphis, che la vedrà alle prese con i fondamentali della black music intrisa di blues e R&B. Giovedì 18 all’Olimpico sarà una serata di duetti d’autore. Prima con l’inedito abbinamento della tromba di Enrico Rava con il pianoforte di Geri Allen e a seguire con la “strana coppia” formata dallo scrittore Stefano Benni e il pianista Umberto Petrin. L’esaltante one man band del giovanissimo Jacob Collier sarà al centro dell’attenzione venerdì 19 al Ridotto del Comunale. La chiusura di Vicenza Jazz 2017 sarà affidata a una delle coppie più melodiche del jazz italiano: Danilo Rea e Gino Paoli, che si esibiranno sabato 20 e poi replicheranno il loro concerto domenica 21, sempre all’Olimpico. Concerti di particolare rilievo si terranno al di fuori dei teatri principali: dal solo del chitarrista Marc Ribot, guru della scena avanguardistica downtown di New York (14 maggio, nel salone della Basilica Palladiana), al quintetto del trombettista Luca Aquino (il 19 a Palazzo Chiericati), sino all’ormai tradizionale concerto del venerdì a mezzanotte che quest’anno torna al Cimitero Maggiore, con un evento affascinante: le “pietre sonore” di Pinuccio Sciola torneranno a suonare grazie al tocco di Pietro Pirelli, con Enrico Intra al pianoforte e Gavino Murgia (sax, vari fiati e voce). (odm)

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