L’istituzione della giornata nazionale del paesaggio è importante per invertire una tendenza che ha portato l’ultima generazione a tagliare del 28% le campagne per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto di oltre un quarto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della “Giornata Nazionale del Paesaggio” istituita il 7 ottobre 2016 con un decreto del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, nel sottolineare che il paesaggio dipende soprattutto dall’agricoltura che copre il 55% del territorio italiano e ne disegna in modo profondo le forme ed i colori. Si tratta di un momento per favorire una riflessione importante sulle opportunità di sviluppo che possono venire dalla riscoperta dell’Italia nella sua armonia e bellezza paesaggistica che deve però tradursi in una maggiore attenzione nei confronti di una attività come quella agricola insostituibile nel presidio del territorio. Dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali in pianura alle malghe di montagna, dai verdi pascoli ai terrazzamenti fioriti l’agricoltura – spiega la Coldiretti – segna in modo indelebile il paesaggio italiano nelle diverse stagioni. Per proteggere il paesaggio l’Italia – conclude la Coldiretti – deve difendere prima di tutto il proprio patrimonio agricolo e la sua disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola. Nella foto: i terrazzamenti in Canal di Brenta.