“Mai tanti ospiti sono giunti in Veneto come nel 2016 – ha rilevato l’assessore regionale al turismo Federico Caner –: quasi 18 milioni di arrivi (17.856.567, +3.5% rispetto al 2015) per un totale di oltre 65 milioni di presenze (65.329328, +3,4% rispetto al 2015). Entrambe le cifre costituiscono un record storico assoluto. Il primato degli arrivi è dato da un incremento sia dei turisti stranieri che di quelli italiani; quello delle presenze, invece, è relativo ai soli stranieri. Per il secondo anno consecutivo, però, i numeri evidenziano un nuovo crescente interesse da parte della clientela italiana, che segna +4,7% di arrivi e +1,8% di presenze. Sicuramente dobbiamo continuare su questa strada, fatta di studio, di innovazione e di lavoro. Ma anche di valorizzazione e di proposta di mete meno conosciute e di forme di ospitalità e di offerta nuove, capaci, ad esempio di collegare il turismo all’agricoltura, uno sposalizio che io considero vincente per i prossimi anni. Lo ha sostenuto l’ass.Caner in una conferenza stampa svoltasi a Venezia; egli ha illustrato i numeri che sanciscono non solo il primato turistico del Veneto, sempre più saldamente al primo posto tra le regioni italiane (totalizzando il 15,2% degli arrivi ed il 16,1% di presenze di turisti dell’intera penisola), ma anche la sua collocazione tra le più importanti a livello europeo. “E’ un successo costruito negli anni – ha aggiunto Caner – nel corso dei quali il Veneto ha continuato ad attrarre un numero crescente di turisti, con aumenti di arrivi dall’anno 2000 a oggi del 61% di stranieri e del 45,6% di italiani. Emergono risultati positivi sia su base territoriale che per comprensori turistici: nel 2016 in tutte le province venete vi è stato un aumento sia di arrivi che di presenze rispetto all’anno precedente e particolarmente rilevanti sono stati gli aumenti di presenze a Verona (+9,1%), Treviso (+5,2%) e Padova (+4,4%). Le migliori performance tra i comprensori sono quelle del lago (+6.2% di arrivi e +7.2% di presenze), che ha superato il propri record grazie soprattutto ai tedeschi che rimangono i clienti più affezionati (40%), ma anche all’incremento di italiani e olandesi e delle città d’arte (+3,9 di arrivi e +6.1% di presenze). Bene anche le terme (+5.6 di arrivi e +4.4 di presenze) e la montagna (+7.5% di arrivi e +2.7 di presenze). Meno bene il comprensorio balneare (-0,7% arrivi e -0,6% presenze), che rimane pur sempre il primo per quanto concerne le presenze complessive (circa 24,5 milioni) e che conferma il gradimento straniero (i turisti d’oltralpe sono in crescita, in particolare i tedeschi +3.7), mentre continua a soffrire il mercato interno, con una diminuzione della clientela italiana che paga maggiormente gli effetti della crisi economica e il conseguente accorciamento dei periodi di vacanza delle famiglie”. Il turismo internazionale manifesta consensi sempre maggiori per il Veneto: crescono le presenze di tedeschi (+4,9%), austriaci (+3,5%), olandesi (+6,2%), inglesi (+11,3%), svizzeri (+3,2%), francesi (+3,3%), americani (+0,2%) e danesi (+11%). I turisti cinesi, dopo il picco del 2015 legato all’effetto Expo, tornano alle cifre del 2014 (oltre 600 mila arrivi e 800 mila presenze). Ma il Veneto, oltre a essere meta di oltre 6,3 milioni di turisti italiani e di 11,5 milioni di turisti stranieri che pernottano in qualche struttura ricettiva del territorio, è anche destinazione di un consistente numero di escursioni giornaliere di italiani, contate nel 2015 in oltre 13 milioni e 800 mila; si tratta di escursionisti che provengono prevalentemente dalle regioni confinanti o dal Veneto stesso, che si muovono in giornata principalmente in auto e in secondo luogo in treno. Infine l’esponente della Regione ha segnalato che
anche dai numeri di quest’anno emerge una costante e crescente richiesta di qualità del prodotto turistico, sia delle destinazioni, sia delle strutture ricettive.

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