Come annunciato, Pino Musolino, 39 anni, veneziano della Giudecca, laureato in legge con specilizazione in diritto marittimo, già manager ad Anversa e poi a Singapore, ha preso possesso della sua nuova carica: la presidenza dell’Autorita’ di sistema portuale di Venezia e di Chioggia. Durante la sua presentazione ha conversato con i giornalisti. Ha dapprima parlato dll’esigenza di attivare da aprile un Comitato di gestione (solo tre tecnici proposti da Regione, Comune, Capitaneria e Città metropolitana, perchè i nuovi enti non devono essere “cimiteri per elefanti”); poi, sarà fatta la scelta del segretario generale. Si lavorerà in una fase di transizione per poi realizzare sistemi ad hoc. Su Porto Marghera ha detto che ci sono soluzioni fattibili e cantierabili in fretta, ma ha precisato che bisogna valutare i punti di criticità. Su questo filone ha giudicato con favore l’uso de terminal contanier nell’area ex Syndial mentre sul terminal sull’offshore ha sostenuto che c’è da riflettere perchè bisogna produrre ricchezza e non sobbarcarci pesanti oneri per gli anni a venire, come per il Mose (dighe mobili). Marghera, comunque, resta lo scalo per navi da crociera, come indicato dal ministro Graziano Del Rio: occorre, con tutti gli attori, fare in modo che gli operatori turistici mondiali possano programmare le crociere senza incertezze ed arrivare da una soluzione condivisa. Sulle rivalità con altri porti, il presidente Musolino ha detto che Trieste non ci è rivale ma coplementare, semmai lo è la slovena Capodistria (Koper) che ha registrato il 43% del traffico container in questi ultimi 5 anni. Per la laguna, fragile non da oggi, e da continuare a rispettare, Musolino non ha nascosto che non condivide i progetti delle Tresse e del terminal alla bocca di porto (Duferco. Una sorta di cambio di rotta? Bisogna giudicare nel tempo, ha concluso, solo allora si potranno valutare le scelte adottate.

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