Prima giornata della missione istituzionale in America Latina della presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, insieme all’assessore regionale Gianni Torrenti. Essa è stata dedicata ai Corregionali che vivono in Uruguay e Argentina e a una serie di incontri ad alto livello a Montevideo e Buenos Aires. La piattaforma logistica strategica rappresentata dal Friuli Venezia Giulia e le capacità del Porto di Trieste sono una carta che l’Uruguay, Paese che vanta un 40% di popolazione di origine italiana e una spiccata attitudine a coltivare il mercato europeo, ha intenzione di giocare. Il viceministro all’economia e alle finanze Pablo Ferreri, ricevendo la delegazione del FVG, accompagnata dall’ambasciatore d’Italia a Montevideo Gianni Piccato, si è detto “molto interessato al Porto Franco di Trieste”, che ha tutte le caratteristiche per costituire un hub privilegiato per le esportazioni uruguaiane, in particolare della carne, visti i vantaggi offerti dalle franchigie in termini di inoltri e di eventuali lavorazioni e considerando anche il potenziale intermodale dello scalo giuliano e la sua posizione strategica all’incrocio tra il Corridoio Mediterraneo e quello Adriatico-Baltico. I temi dell’economia, e in particolare della portualità e della rete di infrastrutture del Friuli Venezia Giulia, sono stati al centro anche dell’incontro successivo con Alvaro Inchauspe, responsabile di Uruguay XXI (l’equivalente dell’ICE del Paese sudamericano), con il quale sono stati approfonditi i punti chiave per il rilancio della collaborazione tra il Friuli Venezia Giulia e l’Uruguay, in una fase in cui Montevideo guarda con rinnovato vigore al Vecchio Continente anche in chiave di sostegno della strategia “Mercosur”, al punto che ospiterà il 21 e il 22 giugno il primo Forum sugli investimenti europei in Uruguay. Il Friuli Venezia Giulia, ha riassunto la presidente Serracchiani, ha molto da offrire: un sistema portuale leader in Italia per capacità ferroviaria e intermodale – e tra i prescelti per la Via della Seta sulla direttrice cinese -, una dotazione di strutture scientifico-tecnologiche di livello assoluto e la solidità di grandi imprese ben internazionalizzate e capaci di investire. Da parte sua l’Uruguay si presenta, come ha spiegato Ferreri, come “un Paese stabile, dal punto di vista giuridico, politico e sociale” e, in questo senso, un interlocutore particolarmente affidabile entro l’America Latina. L’economia del presente e del futuro rappresenta – è stato evidenziato – un filone sul quale valorizzare le radici friulane e giuliane ben presenti nell’Uruguay, che vanta una comunità di 1.623 Corregionali, organizzati attraverso sette Associazioni, il cui ruolo è riconosciuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e reso concreto attraverso progetti specifici già finanziati per il mantenimento dei legami e la diffusione attiva della cultura italiana. In questa cornice s’inseriscono gli Stati generali dei Corregionali dell’America Latina, che si apriranno l’8 marzo all’Istituto italiano di Cultura di Buenos Aires.