Appuntamento a Rovereto di linguisti, professori e ricercatori nel campo delle lingue, dal 9 all’11 marzo, per parlare del tema delle lingue a largo raggio: l’attualità di latino e greco, i linguaggi contemporanei, il rapporto con le nuove tecnologie, come sta cambiando l’italiano e qual è la conoscenza che ne hanno gli studenti, come funziona la metodologia CLIL, come il cervello apprende le lingue. Di questo e di molto altro ancora parleranno lo storico d’arte Philippe Daverio, il presidente emerito dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini, il professore di linguistica Dieter Wolff, il presidente della Pontificia Accademia di Latinità Ivano Dionigi, il professore di lingue romanze Johannes Müller-Lancé, la scrittrice Andrea Marcolongo, e molti altri esperti. E’ un’iniziativa organizzata da Iprase, in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, il Comune di Rovereto, il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, e si inserisce nel Piano Trentino Trilingue 2015-2020. L’apertura del Festival delle Lingue presso l’Aula magna di Iprase, il 9 marzo (h 14.00) con gli interventi delle autorità. Seguirà “A suon di parole”, dibattito in lingua italiana, inglese e tedesca tra studenti delle scuole secondarie di secondo grado; a dialogare con i ragazzi Philippe Daverio, storico d’arte, docente, autore e personaggio televisivo, mentre a premiare i partecipanti ci saranno: Francesco Sabatini, presidente emerito dell’Accademia della Crusca, Fiona Mitchell, vicedirettore del British Council, e Adrian Lewerken, direttore delal consulenza didattica del Goethe-Institut Mailand. Sempre giovedì, Dieter Wolff, professore emerito di Linguistica Applicata e Didattica di L2 alla Bergische Universität Wuppertal, presenterà le “Indicazioni per una lezione CLIL” elaborate dal professore in collaborazione con i docenti CLIL trentini e i collaboratori di IPRASE. Le indicazioni si riferiscono alla lezione concreta, ai docenti protagonisti dell’offerta CLIL e in generale a tutto il mondo scolastico; la pubblicazione verrà messa a disposizione di tutte le scuole trentine. La relazione del professor Wolff sarà tradotta contestualmente in italiano da Claudia Marsilli. Il giorno successivo intervento dal titolo “L’apprendimento della lingua straniera negli alunni con Bisogni Educativi Speciali”, a cura dell’Università degli Studi di Trento. Durante il workshop Antonella Ammirati, psicologa del Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione, e Roberta Giordani, docente di lingua straniera nella scuola secondaria di secondo grado, illustreranno le principali teorie ed evidenze neuroscientifiche riguardanti l’acquisizione di una seconda lingua nei bambini, focalizzandosi sulle peculiarità di questo processo per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES). Sulla base di questi spunti teorici verranno poi proposte delle indicazioni su strumenti e metodologie per favorire una didattica delle lingue maggiormente inclusiva. Venerdì, Marion Grein, direttrice della Dipartimento “Tedesco come Lingua Straniera” dell’Università di Mainz, parlerà di neurodidattica, presentando le nuove scoperte delle neuroscienze applicate alla didattica delle lingue straniere. Attraverso esercizi specifici da applicare in classe con gli studenti insegnerà a stimolare le zone del cervello specifiche per ogni funzione linguistica. L’aula magna di Iprase ospiterà la conferenza di uno dei “big” del Festival delle Lingue: Ivano Dionigi, professore di Lingua e Letteratura Latina, presidente della Pontificia Accademia di Latinità, fondatore e direttore del Centro Studi “La permanenza del Classico” dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, di cui è stato Rettore dal 2009 al 2015. Dionigi affronterà il tema dei “Classici: la parola, il tempo, la politica”. Venerdì, (in tedesco), anche l’intervento di Johannes Müller-Lancé, professore di lingue romanze e di scienze della comunicazione all’Università di Mannheim, che parlerà di “Plurilinguismo nella testa e a scuola: possibilità e limiti della continuità nell’insegnamento di lingue straniere antiche e moderne”. Da alcuni anni c’è infatti la tendenza a mettere in relazione la lezione di inglese con quella di latino: nel seminario si dimostrerà perché dalla prospettiva della neurolinguistica e della linguistica cognitiva abbia senso collegare l’apprendimento di diverse lingue. In aula magna Andrea Marcolongo, scrittrice e narratrice, autrice de “La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco”, interverrà sul tema “Le lingue siamo noi”. La lingua, ogni lingua, è un fatto sociale: serve agli essere umani per capirsi tra di loro, ma soprattutto per comunicare una certa idea di mondo attraverso le parole e le costruzioni grammaticali che una lingua possiede. Attraverso un percorso che guarda alle evoluzioni e ai destini delle lingue antiche, si giungerà a parlare dell’italiano di oggi, sempre più impoverito di parole puntuali per descrivere come siamo e come ci sentiamo, e del valore sociale delle lingue, dall’inglese parlato sommariamente ovunque, al serbo-croato, una lingua identica utilizzata a fini politici per differenziare i popoli. Sdempre venerdì, Bernd Rüschoff, docente di didattica e linguistica applicata dell’Università di Duisburg-Essen (Germania), parlerà (in inglese) di come utilizzare gli strumenti digitali per l’apprendimento delle lingue e del loro utilizzo in classe. Durante l’intervento verranno forniti esempi di attività didattiche e si mostrerà come queste pratiche possano essere utilizzate in contesti CLIL. Nel pomeriggio, in aula magna, interverrà un altro fra i relatori più interessanti di questo festival. Francesco Sabatini, presidente emerito dell’Accademia della Crusca, autore di “Lezione di italiano. Grammatica, storia, buon uso” (Mondadori, 2012) ci porterà le sue “Lezioni di italiano. Grammatica, storia, buon uso”. Attraverso il racconto del suo libro, Sabatini ci accompagna nella conoscenza dei meccanismi attraverso i quali la lingua si “imprime” nel cervello umano, per poi evolversi in funzione dell’ambiente e dei bisogni. Capire, parlare, scrivere: Sabatini indaga il crescendo di complessità dei meccanismi di funzionamento del linguaggio umano. Nell’ultimo giorno del Festival, fra gli ospiti vi sarà Marianella Sclavi che è stata docente di Etnografia Urbana Politecnico di Milano, Sarah Mount, consulente project manager del NILE, Alan Pulverness, assistant academic director del NILE, interverranno (in inglese) sulle “buone pratiche” dell’insegnamento. NILE, Goethe Institute e Bell English hanno infatti collaborato con IPRASE per sviluppare pratiche di apprendimento: durante l’intervento si esploreranno vari approcci tenendo in considerazione i metodi di valutazione e di monitoraggio utilizzati. Infine non va dimenticato il seminario di Nicola Gardini, che insegna letteratura italiana all’Università di Oxford, autore di “Viva il latino. Storie e bellezza di una lingua inutile” (Garzanti Libri, 2016). Gardini racconterà la vita di alcune parole del latino, costruendo una storia di avventure semantiche ed etimologiche; gli esempi provengono dalla grande letteratura dell’età classica.