Primo seminario nazionale tra i 35 Flag italiani, svoltosi a Venezia, su “Scenari di cooperazione tra i Flag italiani”, organizzato dal Gruppo di azione costiera veneziano (VeGAL -Venezia Orientale), Regione Veneto, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e il Farnet (Fisheries Areas Network), nell’ambito del programma operativo 2014/2020 di gestione dei fondi Feamp (fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca). Si tratta di obiettivi ambiziosi e impegnativi ma sono una scelta obbligata per dare continuità ed efficacia ai progetti avviati e per coordinare le strategie di innovazione e sviluppo del settore ele diverse linee di finanziamento comunitario. Al seminario hanno partecipato,tra gli altri, Walter Graziani della direzione generale Pesca e acquacoltura del ministero per le politiche agricole, in rappresentanza del sottosegretario Giuseppe Castiglione e del direttore generale del settore pesca Riccardo Rigillo (“Bisogna evitare la parcellizzazione dei progetti, e favorire la loro complementarietà”), l’assessore del Friuli Venezia Giulia Paolo Panontin, coordinatore del distretto pesca Alto Adriatico (“Abbiamo l’obbligo di cooperare e trovare un comune denominatore, anche per dare nuove opportunità ai giovani”), Pietro Cola, comandante della Direzione marittima di Venezia (“Un piano di gestione transnazionale della fascia costiera può essere foriero di utili profitti, alla luce del piano di gestione comune delle risorse ittiche tra Italia e Croazia e della compresenza nel quadrante adriatico della flotta slovena”), Claudio Bellan, sindaco di Porto Tolle e presidente del Flag di Chioggia e Delta Po (“Stiamo lavorando per un piano comune di gestione gli amici transfrontalieri di Slovenia e Croazia”), e il presidente del Flag veneziano Antonio Gottardo (“Questo settore ha bisogno di regole certe, ma praticabili”). Ai lavori è intervenuto l’ass.veneto alla pesca Giuseppe Pan il quale ha detto che “per il settore pesca e acquacoltura in Veneto sono arrivo oltre 45 milioni di euro entro il 2020 grazie ai fondi Feamp, compartecipati da Europa, Italia e regione. Si tratta di un’opportunità importante per sostenere progetti strutturali di innovazione, infrastrutturazione e riorganizzazione del mondo della pesca nel quadrante Adriatico. I fondi Feamp riservano ben 6,4 milioni da spendere entro il 2018 ai gruppi di azione costiera. Ma non sono gli unici fondi a sostegno di progetti di sviluppo e innovazione. Si impone quindi la necessità, oltre che l’opportunità, che progetti e iniziative si sviluppino in un’ottica di cooperazione locale, nazionale e transnazionale. E che ci sia un confronto serrato tra i diversi gruppi di azione costiera per fare squadra, individuare una possibile regìa comune e favorire sinergie e complementarietà tra i diversi assi di finanziamento”.