“Il Comitato congiunto si occuperà di questioni concrete di interesse reciproco, grazie alle quali sarà possibile creare sinergie nell’ambito di progetti comuni. Sia per la Slovenia che per il Friuli Venezia Giulia le dinamiche dei rapporti tra i due Paesi contermini sono particolarmente strette a livello regionale e vi è la volontà comune di rafforzarle ulteriormente”. Si consolida la già stretta collaborazione tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, come a Trieste hanno confermato, anche attraverso una Dichiarazione congiunta adottata a fine lavori, la presidente della Regione Debora Serracchiani e il vicepremier sloveno, nonché ministro degli affari esteri, Karl Viktor Erjavec (nella foto), che hanno guidato la prima riunione del nuovo Comitato congiunto FVG-Slovenia, che non si riuniva dal 2012 dopo la sua costituzione nel 1997. I sei Tavoli settoriali decisi dal Comitato riguardano i seguenti temi: trasporti, energia, ambiente e pianificazione territoriale; agricoltura e sviluppo rurale; economia, ricerca e innovazione; protezione civile; politiche sociali e sanità e minoranze, cultura e formazione.
L’avvio del Comitato, chiamato ora ad un intenso anno di lavoro nei suoi sei diversi Tavoli tematici prima della prossima convocazione nella primavera 2016 in Slovenia, “nel quale vogliamo presentare i primi concreti risultati”, hanno dichiarato Serracchiani ed Erjavec, “cade in uno dei momenti fra i più propizi per le relazioni fra i nostri due Paesi nel comune contesto europeo”. Secondo Serracchiani, “Italia e Slovenia sono interessate dagli approcci macroregionali dell’Unione Europea, che ora trovano la loro disciplina nel quadro regolamentare sulla Politica di Coesione 2014-2020. Una cooperazione rafforzata che implica l’attivazione coordinata e sinergica tra strumenti di programmazione e relative risorse disponibili”, tra cui i Fondi europei di Investimento e Strutturali (SIE), accanto ad altri finanziamenti comunitari, risorse nazionali e regionali, interventi privati “per un impatto a favore di crescita e occupazione”. “Attuiamo una visione strategica dei nostri territori”, ha indicato Serracchiani a Erjavec: un invito al quale il vicepremier ha risposto osservando che occorre lavorare “per portare reali benefici alle nostre collettività” e come già oggi lo scambio economico FVG-Slovenia si attesti annualmente sugli 800 milioni di euro. Sull’impianto energetico nel Porto di Trieste, Friuli Venezia Giulia e Slovenia hanno anche ribadito la loro contrarietà all’opera, auspicando, è stato sottolineato da Serracchiani, “che la sinergia fra le nostre amministrazioni possa contribuire ad acquisire una visione più chiara dei reali interessi sul Mare Adriatico”. Il rappresentante di Lubiana ha poi detto che “le due comunità minoritarie riconosceranno in questo Comitato l’organismo affinché si possa attuare una collaborazione ancora più efficiente”. Sul tema dei trasporti, il ministro degli Esteri ha sostenuto di vedere nella cooperazione tra i porti di Trieste e Capodistria “non un motivo di conflitto ma un’opportunità di collaborazione”, mentre la presidente Serracchiani ha annotato come “si stia facendo strada la consapevole necessità di una maggiore cooperazione”, ma anche l’esigenza di porre mano ad un diritto alla mobilità, sia di merci che di persone, con l’attivazione di servizi passeggeri dal Friuli Venezia Giulia verso Lubiana, Capodistria e Nova Gorica e la realizzazione di una connessione su rotaia tra gli scali marittimi del FVG e Capodistria.