Un’etichetta applicata ad ognuno dei prodotti originali, leggibile tramite smartphone, tablet e pc, e contenente l’intero storia del prodotto, con foto e informazioni che arrivano fino all’indicazione del mastro vetraio autore, è la risposta della Regione Veneto, del Consorzio Promovetro di Murano e della Camera di Commercio al dilagare della contraffazione del vetro, uno dei prodotti “monstre” dell’artigianato veneziano e veneto. Il marchio ipertecnologico, che si legge semplicemente avvicinando un telefonino all’etichetta, è stato presentato  a Palazzo balbi, sede della Giunta regionale, dal Presidente Luca Zaia e dai responsabili del Consorzio Promovetro (nella foto). “La guerra ai tarocchi – ha detto Zaia – è da sempre una delle mie priorità, da quando sono Presidente del Veneto perchè il Veneto è sinonimo di qualità e la qualità va valorizzata e difesa. E anche prima, al Governo, quando venivo chiamato il Ministro della tracciabilità. Il vetro di Murano non è solo un’arte unica al mondo – ha aggiunto Zaia – ma anche un grande elemento identitario, che va difeso con ogni mezzo. Ora questo marchio va promozionato a più non posso, perché venga conosciuto, e utilizzato, da quanti più turisti possibile. Ancora oggi la concorrenza sleale di prodotti realizzati al di fuori di Murano raggiunge l’incredibile percentuale dell’80% di quanto venduto nei negozi del solo centro storico di Venezia: e un’indagine condotta su un campione di dodici negozi e 120 oggetti in vendita ha evidenziato la presenza di ben 41 diciture diverse. “Vetro Artistico di Murano”, così si chiama, è un marchio collettivo, che sarà utilizzato da aziende con tipologia merceologica e con prodotti estremamente differenti per valore e grandezza.

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