Il Piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni del Comune di Venezia, richiesto dalla Legge di stabilità 2015 a tutte le Amministrazione pubbliche, è stato approvato dal commissario prefettizio. In una nota è detto che esso ha un valenza programmatica e traccia un piano di azioni su tutte le 40 società partecipate in via diretta ed indiretta dal Comune, riservando alla prossima Amministrazione l’adozione delle conseguenti delibere attuative qualora ne condividesse i contenuti. In coerenza con le indicazioni dettate dalla normativa, il Piano si prefigge obiettivi ambiziosi di riduzione del numero delle partecipazioni del Comune che, se le operazioni di dismissione a vario titolo venissero perfezionate compiutamente, scenderebbe a 19 unità. La predisposizione del Piano di razionalizzazione delle partecipazioni del Comune di Venezia si è ispirata alle seguenti Linee-guida, finalizzate non solo alla riduzione del numero delle partecipazioni, ma anche alla valorizzazione delle società e al contenimento dei loro costi, senza peraltro ricorrere a misure drastiche sul personale quali esuberi o messa in mobilità. Per le società sottoposte a controllo esclusivo del Comune di Venezia, le Linee-guida del Piano sono: a) Aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica, eliminando mediante operazioni di fusione le partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe a quelle svolte da altre società partecipate. Viene pertanto prevista l’incorporazione di ACTV in AVM, con conseguente ingresso nel suo capitale della Città Metropolitana e dei Comuni ad essa appartenenti, pur restando la maggioranza delle quote in capo al Comune di Veneziab) Mantenimento delle partecipazioni di controllo nelle società che prestano servizi pubblici locali o strumentali all’amministrazione comunale, aprendone il capitale alla Città metropolitana ed ai Comuni del suo territorio, al fine di estenderne il perimetro di operatività per aumentarne la redditività e l’efficienza. In questa prospettiva si indirizza la strategia su quattro società controllate: AMES, Insula, Venis e Vela.c) Dismissione delle società che non svolgono attività indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali dell’amministrazione comunali. A causa dei severi limiti posti dalla normativa che consente di mantenere solo le partecipazioni in società che gestiscono servizi pubblici, e qualificandosi invece la concessione balneare come un’attività imprenditoriale, è prevista la dismissione del 51% in Venezia Spiagge, previa proroga della sua concessioned) Coordinamento delle società operanti nello stesso settoreSi rafforza il ruolo di Capofila delle società immobiliari affidato ad IVE, a cui verrà conferita la quota del Comune in Vega Scarle) Contenimento dei costi di funzionamento degli organi societari, mediante l’ulteriore ricorso a soluzioni monocratiche nella composizione dell’organo amministrativo. Replicando quanto già fatto in AMES, IVE, Venis, Vela, PMV, il Consiglio di Amministrazione sarà sostituito da un Amministratore Unico anche in Insula, CMV e Casinò Meeting & Dining Servicesf. Contenimento dei costi di funzionamento delle strutture aziendali mediante la realizzazione di un piano di integrazione delle strutture ICT delle società controllate. Per Veritas Spa, nei cui confronti il Comune di Venezia esercita un controllo congiunto con gli altri 47 Comuni soci, è stato recepito il Piano di razionalizzazione delle sue partecipazioni approvate dal Comitato di coordinamento soci, che prevede una sensibile riduzione del numero delle società controllate. E’ poi prevista l’uscita del Comune di Venezia dal GEIE Marco Polo System, la cui principale attività di gestione del complesso di Forte Marghera viene trasferita alla costituenda Fondazione. Infine è programmata la cessazione per dimissione o liquidazione di tutte le residue partecipazioni di minoranza, comprese quella nell’aeroporto Nicelli, ad eccezione solamente della quota simbolica nella Mag Venezia. Il Piano dedica un paragrafo anche alla Casa da Gioco, per la quale si riserva alla prossima Amministrazione Comunale ogni eventuale decisione se riprendere il progetto dell’affidamento a terzi della gestione, oppure se proseguire nella gestione diretta in capo ad una società interamente controllata dal Comune, oppure ancora se optare per una soluzione intermedia che, fermo restando il controllo societario pubblico, apra il capitale ad un operatore privato in grado di apportare risorse economiche e professionali e di inserire la casa da gioco in un network internazionale. In questa fase comunque l’Amministrazione sostiene il piano di Rilancio e riequilibrio predisposto dal management, in corso di finale definizione anche alla luce delle trattative in corso con le organizzazioni sindacali, anche con la disponibilità ad aumentare il compenso della casa da gioco in misura pari ai risparmi conseguiti sul costo del lavoro grazie alle misure di efficientamento previste dal Piano. Le decisioni sulla casa da gioco influiranno sui destini della società patrimoniale (CMV S.p.A.) per la quale si pone comunque con urgenza un intervento di risanamento finanziario per alleggerire il suo pesante indebitamento.