L’Europa punta ad assicurare a tutti i cittadini libertà e sicurezza di fare acquisti online oltre frontiera e alle imprese di poter vendere in tutta l’UE, in qualsiasi parte del suo territorio si trovino. In questo modo l’espansione dell’economia digitale dell’UE offre ai consumatori servizi migliori a prezzi migliori e contribuisce alla crescita delle imprese. Un tale mercato globale digitale richiede a studenti e cittadini sempre maggiori competenze nel settore. In particolare, la gestione dei dati è diventata uno dei punti chiave per lo sviluppo e la competitività. A Mestre, presso l’auditorium del Campus scientifico di Cà Foscari (nella foto) c’è stato un evento pubblico dal tema “Un mercato unico digitale per l’Europa: competenze digitali nell’industria 4.0”. Sono stati affrontati i vari aspetti legati al mercato digitale nell’industria 4.0, anche con la presentazione di casi aziendali: si è parlato di sicurezza delle reti, reati in ambito digitale, regole e riservatezza dei dati, competenze, placement e mercato, lavoro nel campo dei big data. L’evento è il risultato della collaborazione tra il Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università Ca’ Foscari Venezia, il Centro di Documentazione Europea, la Biblioteca di Area Scientifica, l’Associazione Ca’ Foscari Alumni, Europe Direct di Venezia ed Eurosportello del Veneto. Fa parte di una serie di iniziative, che si stanno svolgendo in diverse università, all’interno del progetto della rete italiana dei centri di documentazione europea “Un mercato unico digitale per l’Europa”, cofinanziato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Nell’Internet of things la produzione di big data si sta espandendo in modo esponenziale, innescando cambiamenti e nuove conoscenze, trasformando la realtà e dando vita a nuovi contenuti e opportunità di business. Ma la digitalizzazione per essere efficace deve essere totale e riguardare l’intera società: se parziale è inevitabile produca risultati parziali o, peggio ancora, disequilibri e diseguaglianze tali da determinare situazioni di arretramento produttivo. All’interno di questo paradigma l’università gioca un ruolo significativo per i contatti che intrattiene con il territorio e il mondo produttivo, ma soprattutto nel formare figure professionali con competenze nella gestione dei dati e l’analisi delle informazioni.

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