E’ stata ricollocata nella basilica della Salute di Venezia, alla presenza del Patriarca Francesco Moraglia, la restaurata icona della “Mesopantissima” (mediatriace di Pace) – nella foto di Gente Veneta – con un momento di preghiera e un omaggio musicale. Il tempio, che si affaccia all’inizio del Canal Grande, viene sottoposto nei prossimi giorni a pulizie generali e abbellito all’interno con preziosi addobbi sacri, perchè il 21 novembre i tanti veneziani, di acqua e di terra, venerano la Madonna della Salute, con un pellegrinaggio attraversando un ponto votivo su barche, dal Giglio alla Salute. La basilica di Venezia è stata eretta nell’area della Punta della Dogana. Progettata da Baldassare Longhena, con attenzione ai modelli del Palladio. L’intervento sull’opera lo si deve al contributo del Comitato Italiano per Venezia e al sostegno della Maison Piaget; esso si è concentrato in particolare sul rivestimento d’argento, la “riza”, che ricopre quasi tutta la tavola di epoca medioevale (XII-XIII secolo) raffigurante la Madonna Odigitria. La “riza” è stata poi protetta con una vernice nitrocellulosica, adatta a manufatti in argento, che fermerà per vario tempo i fenomeni ossidativi. E’ stato spiegato che gli specialisti hanno lavorato al consolidamento della tavola e all’adesione della pellicola pittorica sui numerosi frammenti di lamina d’oro. Ma c’è del nuovo da conoscere: c’è un altro volto della Madonna, più antico – probabilmente del XII secolo – sotto quello cinquecentesco. E’ una conferma che si è avuta dall’indagine condotta in questi mesi dai restauratori che hanno compiuto una speciale manutenzione a uno dei dipinti più cari alla devozione dei veneziani. L’icona mariana ha ora una veste d’argento più splendente. La storia ricorda che l’opera giunse a Venezia dall’isola di Candia, ad opera del Capitan General Morosini: era il 1669. Da quel periodo fino ai nostri giorni l’icona è divenuta oggetto di culto, ed ex voto dopo una grave pestilenza.