Sono in molti ad aver scritto e parlato di Giuliana Coen Camerino, fondatrice della nota casa di moda veneziana, e dei suoi incredibili abiti, delle sue meravigliose mostre, delle sue fantastiche e colorate collezioni, delle sue passioni, dei suoi divertenti foulard, delle sue ombrelle e della celeberrima Bagonghi, ispirata ad un nano di circo e passata alle cronache mondane come la borsa della principessa Grace Kelly. Nessuno però poteva conoscerla e nessuno poteva parlarne come la figlia Roberta che, in un libro che ha per titolo “Schegge di R”, (edito da Marcianum Press), apre gli scrigni della sua memoria per raccontare esperienze e simpatici episodi vissuti insieme alla madre. La prefazione è di Vittorio Sgarbi. Il libro in distribuzione il 10 novembre. Lo stesso giorno, alle 18.30, presso l’Ateneo Veneto di Campo S.Fantin di Venezia, cerimonia di presentazione al pubblico da parte di Roberta Camerino e delle giornaliste Federica Repetto e Luciana Boccardi. “Schegge di R” è un libro (nella foto, la copertina) che spalanca un mondo fatto di straordinaria sincerità e sconvolgente chiarezza, parole forti che colpiscono il cuore, una confessione di fatti e sentimenti, la rievocazione di importanti persone ormai lontane ma solamente nel tempo. E’ la storia di una figlia d’arte, una delle creature che crescono all’ombra di un genitore famoso, di un personaggio che a Venezia e nel mondo è conosciuto come “la figlia di Giuliana Camerino”. Roberta, a pochi anni dalla scomparsa della sua mamma, ha deciso di scrivere un libro di vita insieme alla penna affettuosa dell’amica Federica Repetto. “Il volto sorridente di Roberta appariva sui rotocalchi come quello della signora dell’eleganza, ed era così popolare che era come vederlo in televisione. Ho la sensazione, ha scritto Sgarbi, di averla sempre conosciuta, ma l’incontro reale avvenne alla fine degli anni Settanta: la sua immagine si fissò in me in quel momento in un’età inferiore alla mia di ora, e lì fermandosi senza mutamento. Ora esce il libro di sua figlia e ci consegna un’immagine fedele e affettuosa di lei, impedendole di uscire dall’unico spazio e dall’unico tempo che le appartengono: quello della vitalità e della vita”. Di particolare interesse è anche il contributo di Luciana Boccardi, giornalista, critica di moda e scrittrice: “Non è facile per una veneziana come me parlare di una veneziana come Roberta, della quale tutti credono di sapere tutto perché appunto come ombra della madre è sempre stata alla ribaltasenza che nessuno sapesse mai quali erano i suoi apporti reali all’azienda Roberta di Camerino dovehalavorato accanto alla madre per trent’anni, quali fossero le sue specificità, mai valutate direttamente ma sempre in funzione di ciò che il mondo si aspetta dalla “figlia di Giuliana”, ovvero Schegge di Giuliana che nel titolo diventano “Schegge di R”. Centotrentasei pagine scorrevoli di profonde emozioni e che si concludono con una forte dichiarazione che arriva dal cuore. E’ una dedica di Roberta alla persona che le ha dato e accompagnato la Vita: “Questa era Giuliana. Una piccola parte di Giuliana. Giuliana la mia mamma non Giuliana detta Roberta di Camerino”.