Coloro i quali raggiungono grazie alle cabine rotanti la sommità della funivia che da Malcesine (Verona) porta al Monte Baldo, godendo di uno spettacolo inimitabile – il blu del lago di Garda, l’anfiteatro delle colline moreniche, il verde manto vegetale colmo di biodiversità forestale e floreale della Riserva Naturale Integrale “Lastoni Selva Pezzi”, gestita da Veneto Agricoltura -, ora non avranno più parte dell’orizzonte disturbato da una guglia impropria. La vicenda inizia nel 2014, con la richiesta di una azienda di telefonia mobile di posizionare vicino alla zona di arrivo della funivia una torre per ospitare un’antenna per la ripetizione del segnale. In seguito aveva proceduto alla sua costruzione, ma sul terreno della Riserva anziché su quello comunale per il quale aveva ricevuto la concessione da Malcesine. Veneto Agricoltura fa ricorso e ne richiede la demolizione; nei giorni scorsi la struttura metallica, di oltre una ventina di metri, è stata demolita. Di tutto il lungo iter epistolare immaginabile è bene ricordare che in data 16.01.2015, veniva inviata dall’Agenzia regionale all’azienda telefonica coinvolta, al comune di Malcesine ed al Corpo Forestale dello Stato, la richiesta di immediata rimozione dei manufatti e “riconduzione in pristino” dei luoghi. E che il Corpo Forestale aveva conseguentemente avviato anch’esso comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica di Verona. Il Comune di Malcesine a luglio dello scorso anno, ha annullato il permesso di costruire il traliccio, emettendo poi un’ordinanza di demolizione delle opere abusive realizzate. La ditta esecutrice del lavoro per l’azienda telefonica ha successivamente presentato ricorso al TAR, senza ottenere però la sospensiva; inoltre non ha proceduto con le demolizioni. Il Comune ha quindi emesso un “verbale di inottemperanza” e in seguito ha conferito l’incarico per i lavori di demolizione e “rimessa in pristino” ad altra ditta da esso individuata, prescrivendo che l’attività di ripristino seguisse le indicazioni impartite da Veneto Agricoltura. Si è appreso che Agenzia regionale ha chiesto il ripristino dell’area da un punto di vista naturalistico, floricolo ambientale e forestale.