renzi padova

Matteo Renzi ha fatto visita a Padova, tra il carcere Due Palazzi e l’aula del Bo, all’università. In un primo tempo tale visita era stata rinviata e poi cancellata. Al Due Palazzi, il presidente del Consiglio (una quarantina di No Global ha protestato in centro Padova contro la Buona Scuola con megafono, striscioni e trombette). Dopo un colloquio con il personale della polizia penitenziaria, Renzi ha visitato i laboratori gestiti della cooperativa “Giotto”: la pasticceria, la legatoria, il call center, la parte informatica (dove trovano impiego gli stessi detenuti). I parlamentari Alessandro Zan e Giorgio Santini, entrambi Pd, hanno riferito ai cronisti che dopo aver parlato con un gruppo di detenuti, Renzi, con il Guardagilli Andrea Orlando, ha preso l’ impegno di verificare con il Dap, la distribuzione o rafforzamento dell’organico dei sorveglianti. Avrà stretto la mano ad almeno 150 detenuti, ha detto Nicola Boscoletto, presidente della “Giotto”. Renzi ha ascoltato i vari problemi e detto che avrebbe fatto presente a chi di dovere, dando una parola di conforto a chi ne aveva bisogno, soprattutto a chi è condannato a pene lunghe. Un detenuto nordafricano gli ha chiesto un autografo con dedica per il figlio (cosa che è stata fatta). Successivamente il Presidente del Consiglio è stato al Bo, accolto del Rettore Rosario Rizzuto, per un incontro-dialogo sui “cervelli di ritorno” con docenti ed esperti. Ha colto l’occasione per annunciare che il ministro dell’Università sta firmando in queste ore le misure che porteranno 500 milioni, destinati al programma per la ricerca.

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