Il Festival delle Terre Benedettine (a Candiana, nei giorni 29 e 30 ottobre), è stato ideato da 13 comuni insieme alle associazioni e alle aziende per la promozione del territorio, e dei suoi prodotti, che si estende dai Colli Euganei, all’Adige, fino al mare. L’edizione 2016 nella storica villa Renier di Pontecasale, ma sarà un’iniziativa itinerante. Due giorni di eventi nello splendido borgo di Pontecasale per riscoprire il patrimonio artistico, storico, oltre ai prodotti tipici di questa terra legati alla tradizione, al folclore e all’ospitalità. Il Festival delle Terre Benedettine è un passo in avanti sulla strada della promozione del territorio, il primo, in questo senso, risale allo scorso 13 giugno quando undici sindaci di altrettanti comuni (Agna, Anguillara Veneta, Arre, Bagnoli di Sopra, Bovolenta, Candiana, Cona, Correzzola, Pontelongo, Terrassa Padovana, Tribano) hanno sottoscritto l’adesione al marchio Terre Benedettine per condurre un’azione partecipata e condivisa nel riscoprire e far scoprire alcuni preziosi gioielli del patrimonio artistico, storico ed enogastronomico di questa parte della provincia padovana e veneziana. Alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa: Vincenzo Gottardo, consigliere provinciale delegato all’Agricoltura, Chiara Brazzo, sindaco di Candiana, Mirco Scudellaro, consigliere delegato al Comune di Candiana, Anna Pittarello, sindaco di Bovolenta, Alberto Panfilio, sindaco di Cona, Edoardo Battisti, assessore del Comune di Pontelongo, e i sindaci dei Comuni interessati(nella foto). “Un tripudio di attività – ha detto Vincenzo Gottardo – una vetrina delle migliori produzioni della terra, una combinazione unica tra passato e futuro: è questo il Festival delle Terre Benedettine. Un orgoglio per la Provincia di Padova che sostiene manifestazioni come questa perché offrono la possibilità di valorizzare gli aspetti produttivi ed economici, turistici e culturali, facendo assaporare nel contempo l’identità propria di ogni luogo. A fronte della globalizzazione dell’agro-alimentare che sta condizionando i gusti dei cittadini, questa iniziativa serve anche a mantenere vivi i sapori che caratterizzano il territorio il cui tratto dominante è quello di essere “terra di mezzo”, contesa dalla natura, nell’eterna lotta tra terra ed acqua e dall’uomo, che nell’avvicendarsi delle civiltà si è sempre battuto per il controllo di queste aree strategiche. Un ringraziamento particolare quindi a tutti i Comuni che hanno ideato e voluto questa manifestazione, perché sa incentivare gli aspetti sociali e culturali, economici e folcloristici”. Un territorio che da allora è andato ulteriormente ingrandendosi (grazie alla partecipazione al marchio anche del comune di Conselve e di San Pietro Viminario) arrivando a mettere sotto lo stesso simbolo un’area che va dalle sabbie delle sponde dell’Adige, alle propaggini delle vulcaniche pendici dei Colli Euganei, arrivando fino alle terre salse che precedono il mare. Un territorio ricco di diversità dunque, soprattutto per quanto riguarda le produzioni, ma che trova nella storia il proprio comune denominatore, per essere caratterizzato dall’azione di bonifica e organizzazione agraria che i monaci Benedettini hanno portato avanti con determinazione per secoli. E nei contenuti del Festival delle Terre Benedettine ci sarà tutto questo: storia, paesaggio e ovviamente i tanti prodotti che sono l’immagine di un territorio così eterogeneo. Sarà una festa, ma anche un momento di incontro e di approfondimento sui temi dell’agricoltura, del turismo di visitazione sul patrimonio artistico come elementi e forme di uno sviluppo possibile. Nei due giorni di programmazione l’offerta gastronomica sarà affidata a 5 chef che nella realizzazione dei loro piatti interpreteranno i valori di questo habitat particolare, grandi protagonisti saranno i vini dell’area euganea, le birre artigianali, i prodotti che verranno proposti direttamente dai produttori in un’area attrezzata per la degustazione, ma grande spazio sarà dato alla visitazione tanto della campagna, attraverso escursioni in bicicletta, che del patrimonio architettonico di Pontecasale e Candiana grazie a guide appassionate e competenti. Per la visita di Villa Renier, che ospiterà il Festival, ad esempio, è stata pensata una macchina del tempo che riporterà il pubblico tra XVII e XVIII secolo, per conoscere da vicino com’era la vita nelle nostre campagne al tempo. In poche parole la sfida del festival è quella di dimostrare che i tanti patrimoni della ruralità possono dialogare con i patrimoni dell’arte e dell’architettura nelle forme di una proposta che da queste parti ha per forza le forme dell’ospitalità. Un’iniziativa che nasce per unire, ed infatti, alle date del 29 e del 30 di ottobre di Candiana si uniscono quelle che vanno dal 20 al 23 ottobre per la promozione della patata americana Deco di Anguillara Veneta e quelle del comune di Pontelongo con i tre appuntamenti del 27 novembre, “Festival della dolcezza”, del 30, “l’Antica fiera di Sant’Andrea” e dell’8 dicembre con la consolidata marcia podistica “Quattro passi fra sucaro e farina”. “Questo è un territorio splendido – ha spiegato il sindaco di Candiana, Chiara Brazzo – ricco di storia, di bellezze paesaggistiche, di bravi artigiani che sanno fare bene il loro lavoro. Troppe volte, però, sento commentare la nostra Bassa Padovana con un tono di rassegnazione, insistendo più su quello che manca che su quello che c’è. E invece c’è molto: la qualità della vita data dalla tranquillità del paesaggio, la sostenibilità della nostra economia legata ancora profondamente alla campagna, il valore dei nostri prodotti: vino, carni, animali di bassa corte, orticole, latte sono emblemi di una genuinità vera, nemmeno lontana parente di quei prodotti della grande distribuzione per i quali la parola naturalezza e solo uno slogan nella campagna di marketing. Le aziende locali hanno i nomi delle nostre famiglie, persone che credono nel nostro territorio, che contribuiscono a tenerlo ordinato, efficiente e in loro confidiamo molto come Amministrazione.É proprio questo che ci spinge oggi ad insistere su questo legame con il territorio, perché è il nostro valore, vogliamo sia conosciuto e che su questo si imperni anche il futuro del nostro comune. Quando penso al futuro, penso ai miei nipoti: vorrei vivessero in una Candiana immersa nel verde, in un ambiente sano, ordinato, con aziende vive capaci di offrire opportunità di lavoro”. Miro Scudellaro, consigliere di Candiana ha aggiunto: “il Festival delle Terre Benedettine è un cartellone nato per mettere insieme tutte le iniziative del territorio che si legano ai prodotti tipici o alla visitazione del paesaggio o degli aspetti monumentali. Un modo per presentare l’insieme dell’offerta per evitare doppioni e accompagnare la promozione con strumenti capaci di intercettare presenze anche al di fuori della nostra area. Nella fattispecie, con le date del 29 e del 30 ottobre, abbiamo deciso di partire da Candiana per valorizzare il nostro piccolo ma bellissimo borgo di Pontecasale, con le sue ville: Garzoni, in primis, Renier, che ospiterà il Festival, la Loggetta fresca di restauro e riempirlo con i prodotti del territorio, di cultura, di un’aria di festa tra tradizione e folklore”.