Il cav. del lavoro e presidente della Banca Popolare di Vicenza, Giovanni Zonin, ha parlato dei risultati 2014 dell’istituto berico e di aggregazioni per le quali si prevede una nuova stagione che potrebbe trovare una concretezza anche estera. Posso dire, ha detto, che ci stiamo guardando attorno, con la necessaria prudenza. Zonin ha colto l’occasione, conversando con una giornalista di Mf, per soffermarsi sul buon avvio del 2015 che conforta le attese del management di un ritorno all’utile nell’esercizio in corso ed ha sottolineato che il primo trimestre 2015 si sta quasi per concludere e i risultati sono assolutamente soddisfacenti. Potrebbe essere un anno non solo di consolidamento ma di un ritorno a un buon utile. La Popolare di Vicenza ha chiuso il 2014 con una perdita netta consolidata di 758,5 milioni, appesantita da 1,5 miliardi di rettifiche di valore. Il nuovo piano industriale 2015-2017, predisposto in un’ottica stand-alone con un prolungamento fino al 2019, prevede nel 2017 un utile netto di 201 milioni di euro e un Cet1 superiore al 12%. Nel 2019 l’utile netto è visto a 313 milioni e il Cet1 sopra il 13%. La Pop.Vicenza non è quotata. Zonin è anche un imprenditore vinicolo.

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