Nella giornata della donna dell’8 marzo il sito di Cà Foscari ha pubblicato una poesia, dal titolo “Consigli per una donna forte”,  di Gioconda Belli (foto) dedicata alle donne di tutto il mondo. Belli, scrittrice e rivoluzionaria nicaraguense che ha posto l’emancipazione femminile al centro della sua opera, è una delle ospiti del prossimo festival Incroci di civiltà (4-7 aprile), venerdì 6 aprile (h 11.30), in Auditorium Santa Margherita. A lei è stato in parte dedicato il corso di quest’anno della laurea magistrale in letteratura ispano-americana tenuto dalla professoressa Susanna Regazzoni, che da anni si interessa di scrittura delle donne. Gioconda Belli è una poeta e romanziera nata a Managua, in Nicaragua, nel 1948 da una famiglia di origine italiana dell’alta borghesia nicaraguense. Dopo aver studiato, prima in Spagna e poi negli Stati Uniti, si diploma in giornalismo a Filadelfia. Nel 1966 ritorna in Nicaragua per un impiego nella pubblicità. Nel 1970, assieme ad altri intellettuali, inizia ad avere contatti con il gruppo rivoluzionario Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale che lotta contro il regime dittatoriale di Anastasio Somoza Debayle; in seguito ne entrerà a far parte come responsabile delle relazioni internazionali. Il successo internazionale arriva – come è detto in una nota – con il suo primo romanzo, La donna abitata, pubblicato nel 1989 e tradotto anche in molti paesi Europei e in Nord America. Il libro, in parte autobiografico, racconta degli anni del suo impegno rivoluzionario. Nel testo, leggenda e realtà si mescolano armonicamente attraverso la storia di due donne, vissute in epoche diverse – un’indigena che combatte contro i conquistadores e una donna moderna che vive sotto una feroce dittatura centroamericana – le cui vite si incontrano magicamente nell’amore e nella guerriglia. Il 20 luglio 1979, dopo la vittoria della Rivoluzione Sandinista, riesce a rientrare a Managua dove le viene affidata la direzione della televisione di stato.  Al suo primo romanzo ne seguono altri tre; dal 1990 Gioconda Belli vive a Santa Monica, in California, pur tornando spesso in patria, e continua la professione di scrittrice a tempo pieno.  Tutta la sua opera racconta la lunga storia dell’emancipazione della donna in una comunità di cultura cattolica, fortemente maschilista, del rapporto con la società e l’impegno politico.  Alcuni temi ricorrenti nei suoi libri sono le vicissitudini politiche del suo paese e la lotta sandinista, il femminismo e l’emancipazione della donna, il rapporto tra l’America precolombiana e il Sudamerica attuale, e un certo livello di misticismo. È anche autrice di diverse raccolte di poesie, caratterizzate da una poetica sensuale e femminile che fin dall’inizio desta scalpore e interesse, infatti come ha dichiarato in più occasioni: “La mia poesia continua a essere l’espressione del corpo e prende forma quando la mia anima ritorna alle sue radici”. Nei suoi scritti Gioconda Belli presenta la donna nuova che, attraverso un difficile e doloroso cammino di emancipazione, riesce a superare il tradizionale ruolo femminile, a mettere in discussione il rapporto uomo donna. La scrittrice, inoltre, riprende gli antichi insegnamenti delle culture preispaniche e mette di rilievo il rapporto della donna con la natura.

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