«Preparatevi a saltare la mediocrità di chi non ha un progetto. Perché nella vita ci sono anche le trappole, ci sono le strade che qualcuno vi dice essere facili. Ci sono le trappole della droga, del sesso a pagamento o per interesse, l’illusione di arricchirsi con il gioco d’azzardo… Il santo è colui che incontra Gesù nella propria vita». E’ un passaggio dell’intervento del Patriarca Francesco Moraglia il qucle si r’ rivolto ai 2400 ragazze e ragazzi che hanno affollato il Palaturismo di Jesolo Lido. Qui si e’ svolta la Festa diocesana dei Ragazzi e da tutta la Diocesi come riferito da Giorgio Malavasi di “Gente Veneta”. Nell’omelia della Messa mons. Moraglia ha spiegato: «Il santo è colui che spiritualmente è in grado di correre e saltare, che è agile. Ma se non c’è un progetto, una direzione, questo non si può fare. Per questo è importante che sentiate dire queste cose adesso, nelle prime pagine della vostra vita. È come se saltiate adesso, facendo una danza all’inizio del progetto della vostra vita». «Voi avete tutta la strada della vostra vita davanti – ha proseguito il Patriarca – e dovete chiedervi e capire come volete viverla». Certo, anche quando si è imboccata la direzione giusta, la fatica non ci è risparmiata: «La gioia non ve la regalerà mai nessuno. La gioia si conquista così come si impara a saltare. E serve fatica per fare questo. Ognuno di voi deve pensare di essere come Giuseppe dell’Egitto, che è arrivato ad una posizione importante attraverso un cammino lento. Non abbiate paura di dovervi preparare». “Per saltare di gioia, per diventare santi di gioia – come suggeriscono le parole chiave di questa festa dei Ragazzi – bisogna applicare quella verità di cui era diventato precocemente consapevole Carlo Acutis, il ragazzo morto pochi anni fa, campione di tecnologia e di fede, che la Chiesa riconosce come Venerabile”.(foto di GV partecipanti festa al palaturismo).